frequenza segnali digitali?

Supponiamo di prendere in esame una linea dati attraversata da una serie di segnali digitali: come si fa a ricavare la frequenza di trasmissione degli stessi dato che non si tratta di un'onda quadra perfetta ma vista dall'osservatore esterno sembraranno una serie casuale di 0 e di 1? Oppure la frequenza si riferisce alla velocit=E0 di variazione dei fronti di salita e di discesa?

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uvaled
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"uvaled" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@o13g2000cwo.googlegroups.com...

Se riesci ad isolare un bit puoi provare a misurare il tempo di bit.

J.

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Regae

uvaled ha scritto:

Moooolto succintamente: eleva al quadrato lo stream di dati, vedrai che è periodico, filtra e ottieni una sinusoide di periodo pari a quello dei dati. In generale devi però avere un'idea approssimativa di quale sia la frequenza.

Marco / iw2nzm

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Marco Trapanese

Dipende dal tipo di modulazione e di codifica. Se il segnale e` in banda base NRZ (cioe` il valore 1 e` rappresentato ad esempio da un livello alto e lo 0 dal livello basso), puoi cercare la distanza temporale fra le transizioni, che sara` un multiplo della durata del bit. Da tante misure riesci a stabilire la frequenza di trasmissione.

Ad esempio con un oscilloscopio sincronizzato su una transizione, vedi sullo schermo che le transiszioni successive, se ci sono, sono piu` o meno allineate temporalmente. La distanza fra queste transizioni e` il tempo di simbolo.

Se invece ci sono delle codifiche, la cosa si fa piu` complicata, direi che dipenda dalla codifica o dalla modulazione.

La velocita` di salita e discesa determina la forma dello spettro del segnale, ma non ha a che vedere con la velocita` (almeno non in modo diretto)

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Franco

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Franco

Non so se e' quello che ti interessa, ma per alcune modulazioni si piazza un PLL all'arrivo del segnale, cosa che permette di ricreare il segnale di clock (clock recovery). Il problema e' che ad esempio una lunga sequenza di zeri potrebbe farti sganciare il PLL. Per questa ragione spesso si usano codifiche differenziali o si fa uno scrambling dei dati iniziali per avere una distribuzione quasi uniforme di 0 e di 1 ed evitare questo genere di problemi.

ciao Scola

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nicola scolari

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