alimentatore stabilizzato 26Vdc/45A

ciao e BUON ANNO a tutti. devo alimentare una radio surplus con quanto in oggetto. Ho recuperato il materiale necessario (trasformatore, elettrolitici, diodi, banchi di transistor 2n3055, sistema di raffreddamento ad aria...ecc.) ma cio' che realmente mi manca e' il conforto che con tale potenza non frigga tutto per una cavolata. Anzitutto ho trovato un trasformatore toroidale che eroga

31Vac (che raddrizzati diventano circa 43,71 Vdc di cui una cospicua parte finira' in calore tipo stufa). Orbene volendo costruire qualcosa di non monumentale ma adatto, stile regolatore serie, non riesco a scovare un integrato per il riferimento che sopporti con sicurezza un ingresso di 43,.. Vdc (ua 723, lm317, 7824 ecc...) quindi presuppongo di dovre partire coi soliti zener e transistors o con qualche artificio elettronico che mi sfugge. Ho scovato in internet decine di schemi ma tutti hanno lo stesso difetto : o si accontentano di 13,6 Vdc con amperaggi anche elevati o arrivano al pelo a 24 Vdc ma con correnti di uscita minime. C'e' qualcuno con esperienza in materia che mi suggerisce cortesemente qualche diritta sulla organizzazione di un siffatto circuito. Ho anche pensato ad esempio di utilizzate un alimentatore da 13Vdc/1A ,che ho, come parte del riferimento aggiungendo poi in serie un altro 13Vdc (un totem). In tal modo avrei a disposizione i miei 26Vdc con cui pilotare i banchi dei transistors di potenza (in totale 17 transistors) aggiungendo ovviamente in mezzo gli adeguati transistors capaci di alimentare la parte di potenza. Ma e' una idea non confortata da nessuno degli schemi reperiti. Ho scartato il sistema switching perche' non saprei dimensionarlo e per la eventualita' non cosi' remota di fare un ...generatore di rumore...Tuttavia non mi dispiacerebbe cimentarmi anche in una siffatta costruzione. A tal proposito aggiungo che ad una fiera ho acquistato un "alimentatore switching" settabile con visualizzazione su display settabile fino a 75A che pero' ho poi scoperto essere un caricabatteria molto prof per centrale telefonica. E' regolato con un quarzo da 7Mc e... lascio a voi pensare al casino in radio. Lo shema e' irreperibile ma sapendo dove mirare magari lo si potrebbe adattare magno cun gaudio...e risparmio. Purtoppo e' costruito per regolare corrente e non tensione. In ogni caso, mi sono troppo allargato e mi scuso, ogni suggerimento sara' ben accetto. Grazie anticipate Stevez
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stevez
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Be, di integrati che accettano fino a 60V in ingresso conosco l' LM317HV che però supporta solo 1,5 A. Bisognerebbe integrarlo con transistor di potenza e di una adeguata protezione in uscita visto che mettendogli sopra una serie di PNP di potenza mi pare perda la protezione ... oppure tutto a discreti un classico alimentatore controreazionato con rivìferimento di tensione...

"stevez" ha scritto nel messaggio news:477c2521$0$10618$ snipped-for-privacy@reader2.news.tin.it...

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any

e poi ti fanno un mazzo così per spegnere lo stand-by del TV...lacrima ;-)

Ste

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Ogni problema complicato ha una soluzione semplice...per lo piu` sbagliata
[cit. Franco, i.h.e. 20.01.2007]
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PeSte

Puoi usare un 7812 con 14V di Zener in serie alla massa, come indicato negli schemi applicativi. In questo modo il 7812 vede 14V di meno. Potresti anche usare un 7805 con 21V di Zener: in questo caso avrebbe altri 7V di meno. Devi anche mettere un elettrolitico in parallelo allo (agli) Zener per togliere il rumore del breakdown ed un diodo dalla massa del 78xx (Anodo) verso l'ingresso.

Per quanto riguarda la corrente, usa la configurazione con alcuni PNP, ciascuno con la sua resistenza di emettitore (circa 0,1 Ohm) e resistenza + diodo tra ingresso e base; collettore sull'uscita del 78xx. La corrente viene ripartita tra il 78xx ed i trasistor in maniera inversamente proporzionale al valore delle resistenze (partitore di corrente). Il circuito avrà una limitazione di corrente pari a quella dell'integrato più quelle dei transistor (sempre in maniera proporzionale alle resistenze).

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mettendo un diodo da 3A in serie a R7 per compensare la variazione termica delle Vbe dei transistor (oltre a semplificare il calcolo delle resistenze). Certo, è un bel po' di corrente...

Ciao Gianluca

--
Non temer mai di dire cose insensate. Ma ascoltale bene, quando le dici.
(L. Wittgenstein)
Wovon man nicht sprechen kann, darüber muss man schweigen
(L. Wittgenstein)  [Grazie, Franco!]
- Vi prego, quotate solo l'essenziale. Grazie! -
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LAB

"LAB" ha scritto nel messaggio news:flie7o$dgl$ snipped-for-privacy@serv1.iunet.it...

ciao Gianluca, ..e' corretto cosi' o... intendevi diodo polarizzato inversamente fra IN ed OUT del 78xx (come spesso lo si monta sul 317)

questa e' la configurazione classica che uso quando faccio qualche alimentatore da pochi A. E' molto funzionale. Mi e' anche capitato di farla con i 79xx perche' avevo a disposizione de transistor di potenza NPN. Poi all'uscita prelevi la tensione col positivo dai diodi e sul transistor di potenza ti trovi il negativo, cio' non causa nessun problema se sai cosa stai facendo (polarita' a disposizione) ed hai il vantaggio di poter montare i transistors di potenza direttamente sul dissipatore senza interposizione di mica o altro isolante. Da quanto ho capito dunque se in questo progetto

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aggiungo sotto all'integrato uno zener adeguato (12-14 V) alzo in sicurezza la tensione da 12 a 24-26V adottando le accortezze indicate sopra e sono ...quasi a posto ?

...eh si e' un bel po' di corrente ma il susplus militare quello vuole oppure accumulatori a gogo!!!

grazie a te Gianluca Ciao Stevez

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stevez

stevez ha scritto:

Se hai la rivista NE n'172 puoi guardare lo schema lx 1162 (1-30V 5A, molto simile a quello di LAB) con indicazione su come dimensionare la protezione cortocircuiti(un transistor).

mandi

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-internet +cabernet berto

r

..

Ci sono operazionali di potenza TI/BurrBrown che reggono 60 V. Ti fai un riferimento a 26 volt, usi il power opamp con 10 x 2N30055 in parallelo a follower sulla uscita, ciacuno con una Re individuale sull'emitter, 1 ohm ~30 watt (?) potrebbe andarese, ma se la metti da

2 ohm 60 watt (si trovano?) riduci ancor di pi=F9 la dissipazione sul trans.

Fai un follower di megapotenza (prendendo ovviamente il feedback dal punto di somma delle resistenze di emitter) e ci alimenti quel che ti pare (cosa mai? :-). Purtroppo non ho qui fidocad, ma lo schema =E8 abbastanza banale

Un problema, non l'unico: ogni trans dissiper=E0 pi=F9 di 40 watt in calore con Re=3D2 ohm (se la metti di 1 ohm molti di pi=F9). Hai provato a far conti di quanto dovrebbe essere grande il dissipatore anche solo per un trans? immagina ripeterlo per 10 volte (~400 watt). Per=F2 potresti mettere delle Re da 3,3 ohm, >100 watt(??)e la dissipazione sul trans si ridurrebbe ancora.

In conclusione, quello lineare non mi sembra l'approccio giusto. Penso dovresti considerare sistemi switching, magari parecchi in parallelo, ma su questo non ho suggerimenti.

Comunque, se lo fai lineare, ricordati di spegnere i termosifoni quando il tutto =E8 in funzione.

Tullio

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Tullio Mariani

stevez ha scritto:

puoi pensare di retro azionare il trasformatore...ovvero un sistema a taglio di fase a triac sul primario del trasf. ch'è regolato in funzione della deltaV min che devi avere sul regolatore serie a transistor. penso che siano sufficienti 3V, per cui la Pmax a 45A =135W emi

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emilio

"emilio" ha scritto nel messaggio news:fljj80$9p3$ snipped-for-privacy@tdi.cu.mi.it...

da qui ringrazio tutti per i suggerimenti. Il tuo con la retroazione sul primario del trasformatore mi piace ma credo anzitutto che il triac faccia rumore (come ho scritto, devo alimentare una radio saurplus militare) e forse questo non sarebbe il minore dei problemi. Orbene al di la' delle parole ho utilizzato regolatori in alternata a triac ma con regolazione manuale. Qui la regolazione invece dovendo essere elettronica se supponiamo di avere il solito ponte di diodi di potenza con elettrolitici ed i banchi di transistors per la regolazione serie con le resistenze di basso valore sugli emitter da dove rilevo il deltaV e come lo utilizzo. Il tuo suggerimento e' molto suggestivo ma nella pratia forse dovrei progettare qualcosa che...mi sfugge un po'. Se te la senti di dirmi un po' di piu' forse mi aggancio. Grazie ancora Stevez

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stevez

stevez ha scritto:

mi sono ricordato di uno schema di un alimentatore dell' HP e di come, dove lavoro io, regoliamo la potenza per avere una regolazione da 0 al

100% cercando di commutare la + bassa corrente possibile; quindi pilo- tando sempre il primario di un trasf. di potenza in funzione della I del carico sul secondario. poi partire dal fatto di avere all'ingresso del reg. a trans. circa 29V, quindi quando questa V è piu alta devi "ritardare" l'innesco del triac di controllo , quindi la Vrms del primario diminuisce;se è piu bassa l'"anticipi". su come realizzare questo ci sono diverse soluzioni che puoi provare ,partendo da quella che usa un uC a quella completamente analogica in cui la V dc, viene ulteriormente filtrata, e pilota un trigger sincronizzato con la freq. di rete, che va da 0 a 10msec; che alla fine si riduce ad un dente di sega triggerato a 100Hz dalla rete che compara il livello della Vdc.... quando trovi la soluzione che funziona, regoli il tutto per avere la min delta V sui trans. serie. emi
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emilio

"emilio" ha scritto nel messaggio news:fll01l$aar$ snipped-for-privacy@tdi.cu.mi.it...

ciao Emilio, grazie ancora dei suggerimenti. Vedro' di mettere insieme un accrocchio sulla base delle indicazioni datemi. Mi piace moltissimo l'idea anche perche' non dovro' piu' produrre calore stile termosifone e quindi buttare all'aria potenza inutilizzata (che oggi costa pure ed inquina). Il mio cruccio e' sempre comunque l'eventuale noise prodotto. A presto e spero con una soluzione "ingegnerizzata". Ciao Stevez

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stevez

I diodi vengono montati per evitare che il 78xx venga a trovarsi polarizzato in maniera inappropriata allo spegnimento o in caso di cortocircuiti, addirittura se capita di farne all'uscita del ponte! In questo caso, infatti, se il 78 ha il terminale di massa "alzato" dagli 0V (per avere in uscita una tensione più alta di quella nominale del 78) o se è un LM317, l'ingresso del regolatore viene a trovarsi a 0V, mentre il terminale di massa o di reolazione (adj) viene mantenuto a tensione costante dal condensatore che in questi casi viene sempre messo tra quel terminale e la massa. In tali condizioni, se il condensatore è più grande di alcune decine di uF, il regolatore può danneggiarsi. Di tutto questo si parla negli schemi applicativi del 317 e simili.

L'idea del 79 è interessante, sia perchè i collettori vengono a trovarsi a massa sia perchè gli NPN di potenza (al Silicio; nel caso dei transistor al Germanio era il contrario) sono più comuni, costano meno e sono migliori dei PNP.

La tensione di un 78 può essere alzata mettendo "sotto" all'integrato uno Zener o addirittura mettendo le due resistenze come nell'LM317, cambia solo la tensione di riferimento che diventa 5-12-...V anzichè 1,27V.

Ciao Gianluca

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LAB

"LAB" ha scritto nel messaggio news:477fe355$0$16040$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

grazie Gianluca, e' chiaro. Ora mettero' mano al regolatore per avere i miei 26Vdc. Credo che sia il 78xx (o 79xx) che il 317 possano dare gli stessi risultati allorche' alzati adeguatamente da massa. Il caso della tensione che avro' in ingresso (cica 41Vdc) rispetto la massa generale dovrebbe essere in sicurezza per l'integrato poiche' fra in ed out ci saranno meno di 40 Vdc (come da specifiche) 41V - 26V = 15 < 40V che pero' dovro' dissipare come calore !!! e fra in e comune o adj dell'integrato ci saranno diciamo 12Vdc (se scelgo il 7812 con sottostante transistor adeguato e controllato in base da zener da 12 Vdc). Ma alla fine non vedo altra strada percorribile date le mie conoscenze (che sono buone ma non eccelse). Lo switch..... mi sarebbe piaciuto ma non riuscirei a governare il progetto. Ciao ancora e grazie Stevez

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stevez

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