TDA2030 con due transistor : quanta potenza eroga?

mi sembra di aver risposto a evolution e cmq un altoparlante, o meglio, una cassa a 2 o più vie può presentare impedenze anche inferiori a 3 ohm nell'arco della propria risposta in frequenza...

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sandrox
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sandrox:

A me non pare proprio.

Con impedenza nominale di 4 Ohm? Hai qualche articolo che spiega come possa succedere?

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F. Bertolazzi

ma quella è statica, cioè la resistenza che misuri con un tester da 5 euro, quella che dico io può variare nel dominio della frequenza ed arrivare anche a min. di 2 ohm a 100Hz (condizione peggiore) e allora lì ci vuole corrente...

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sandrox

sandrox:

Ti ho chiesto se avevi da citare qualche articolo, non di sparare cazzate.

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F. Bertolazzi
22:49 han tutti la memoria corta

- Dom 15 Nov 2009, 13:10, "EvOlUtIOn" ha scritto:

- Han tutti la memoria corta, qui, oltre al solito viziaccio di fare lunghe dissertazioni ripetitive sul niente. E' una versione a tensione singola del finale vecchio kit di Nuova Elettronica LX.762, "uno stereo compact hi-fi", rivista 106 febbraio 1986, che funzionava a tensione duale (22-0-22). Veniva dichiarata una potenza massima di 30 watt di picco su 8 ohm e di 46 watt di picco su 4 ohm, una distorsione massima dello 0,03 % e un rapporto segnale/rumore di 80 dB.

Integrato e finali venivano montati sulla stessa aletta, per cui la protezione termica era affidata all'integrato, che si occupava anche della autopolarizzazione.

Su ciascuna delle due basette dei finali c'erano anche due portafusibili con fusibili.

La potenza massima continua ideale su 8 ohm, come saprai, dovrebbe essere nell'ordine dei 30-35 watt.

A proposito invece della potenza di picco, per esperienza mia posso dirti che su 2 ohm è facile che sui picchi saltino i transistor aggiuntivi.

Sempre su Nuova Elettronica nella rubrica "progetti in sintonia" venne in seguito pubblicato un progetto che era una variante più potente, con tranistor aggiuntivi in contenitore metallico, capace di erogare 65 watt, non ricordo se era a ponte o se l'autore aveva trovato un modo per aumentare la tensione di alimentazione senza danneggiare il tda2030a. Mi sa che era a ponte.

In tempi più recenti vennero fatti nuovi e più prestanti operazionali di potenza capaci di potenze maggiori e con distorsioni e rapporti s/n migliori, per cui con pochi euro puoi farti un finale da svariate decine di watt o più (in classe AB, mentre l'lx.762 ce l'ha in AB tendente a G).

Tornando all'lx.762, ti posso solo dire che suonava bene e quand'era acceso non si sentiva il soffio, non dava impulsi all'accensione, e aveva un comportamento dinamico brillante, rispondeva bene sui picchi.

Ho qui alcuni kit e alcune basette dei finali, sono in vetronite doppia faccia serigrafata e con fori metallizzati.

Li ho qui a far niente, ho altro di cui occuparmi e poi non mi interessa.

Fine. E anche per questa stronzata, una quarantina di righe...

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-*_ uniposta(at)yahoo.it -*_ uniposta(at)gmail.com

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uniposta

F. Bertolazzi ha scritto:

Te li posso citare io (vado a memoria e non assicuro verita', ne' freschezza):

a) alcune casse (casse complete e non singoli altoparlanti) a causa di progetti particolarmente "brain-damaged" (incroci particolarmente larghi, tweeter a bassa impedenza con L-PAD "all' americana", e altre piacevolezze) avevano una impedenza particolarmente bassa nella zona di crossover o appena sopra.

b) alcuni componenti, vedi lo Strathearn, possiedono una impedenza intrinsecamente bassa (0.5 Ohm) e vanno utilizzato con l' apposito trasformatore. Anche qui qualche progettista particolarmente creativo ha realizzato un progetto *senza* trasformatore.

c) Un articolo, anche qui vado a memoria, come al solito malinteso dai ROTFL-progettisti e dai recensori di Hifi nostrano, che mostrava come una Linn SARA (o Isobarik, non ricordo) (una cassa da 4Ohm impedenza nominale) potesse, pilotata da un apposito segnale ad onde quadre (sic!) richiedere fino a 5,7 volte la corrente nominale, all' ampli.

Inutile dire che la maggiorparte di questi ROTFL-progettisti non ha mai visto le curve di impedenza di una cassa chiusa o di un bass-reflex,

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Englishman

Englishman:

Sì, ma arrivavano davvero a 2/4 dell'impedenza nominale? A quella frequenza l'altoparlante più "basso" avrà avuto un'impedenza doppia di quella nominale,

Non so di cosa tiu stia parlando, ma mi fido. Sei certo che però questo genere di componenti venisse solitamente pilotato con dei TDA2030?

Abbeh, allora... ;-)

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F. Bertolazzi

sandrox wrote:

Veramente per convenzione si misura a 1kHz, tanto che si chiama impedenza, non resistenza.

Uhm...Sei sicuro che dipenda dal crossover?

Se usi un altoparlante sotto la risonanza sono problemi tuoi, d'altra parte.

Ahmbè.

P.

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Pasu

ROTFL

Quando ce vo' ce vo' :-)

P.

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Pasu

Sì, ma la resistenza in continua (da cui era partito il discorso) io l'ho sempre vista in serie al resto dell'equivalente elettrico. Mi dici come fai ad avere un'impedenza minore di quella che leggi col "tester da

5 euro"?

Non penso che quando chiudi l'altoparlante nel diffusore le cose cambino (=la resistenza rimane sempre in serie)

Qualsiasi crossover (anche quelli brain damaged) hanno sul woofer un condensatore parallelo ed un induttanza serie, no? Come fai ad ottenere un'impedenza minore di R in continua?

P.

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Pasu

F. Bertolazzi ha scritto:

Questo non lo so, ma si puo' facilmente calcolare: metti un parallelo tre l' impedenza di un Woofer, e quella di Lpad "all' americana" (un semplice reostato a filo da 20-40Ohm) regolato per la massima risposta (minima impedenza serie) e un Tweeter da 4Ohm...

E' meglio cosi': il mondo non e' ancora pronto per il caso del "ratto gigante di Sumatra".

Certo che no, il mio voleva essere un post ironico...

BTW alcune delle schifezze che ricordavo sono(erano) vendute a prezzi tra quello di una motocicletta di grossa cilindrata e quelli di un monolocale.

Come quell' altro articolo "Choosing capacitor" del '79, postato, riassunto, da Stefano Pace su Audioreview negli anni '80, per anni bibbia e fonte di ispirazione per i recensori italiani...

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Englishman

Pasu ha scritto:

da

Non lo so neanche io: come dicevo al Berto, questo diceria e' nata nei "soliti" ambienti Hifi "tuttoascoltonientemisura".

In generale, no. Esistono (nela mente di quesche progettista) i crossover "capacitor-less", con una induttanza in serie e trwwter con induttanza in serie, e i crossover "serie" (gia' piu' interessanti) (al

1' ordine, p. es., condensatore in parallelo al Woof, induttanza in parallelo al Tw, e serie dei gruppi cosi' creati).

In particolare, sono esistiti progettisti che hanno fatto lavorare tw (a bassa impedenza con un solo condensatore serie) in parallelo a mid (anche qui con un solo condensatore serie), per una estesa gamma di frequenze (ricordo, se la memoria non mi inganna, uno o forse due modelli Infinity). In questi diffusori la curva di impedenza caratteristica, grazie a tutti sti' paralleli, scendeva abbastanza...

(*)

La potenza dell' Hifi esoterico.

(*) Escludendo:

1) i filler driver (in alcuni modelli B&O e Chario) nei quali il Mid veniva fatto lavorare contemporaneamente *ma* attenuato al W e al TW, nella zona di incrocio di questi. Cmq, ricordo come l' impedenza restasse dignitosamente vicina a quella nominale.

2) il TIE della RCF o similia, dove, anche qui piccoli largabanza venivano fatti suonare per diverse ottave contemporaneamente ai trasduttori principali, ma orientati diversamente, per creare un "campo riverberato" controllato. Anche qui', gli ap supplementari lavora(va)no abbastanza attenuati e, quindi, la curva di impedenza totale non ne risentiva piu' di tanto.

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Englishman

Il giorno Thu, 19 Nov 2009 14:33:18 +0000, Pasu ha scritto:

Qui fa vedere come la curva possa variare anche al di sotto della impedenza nominale, anche se definisce correttamente la Nominal impedance Znom = 1.15 Zmin.

Secondo me la misura con il tester in continua è fuorviante.

formatting link

-- ciao Stefano

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SB

A posto. :-)

Il mio discorso voleva essere: ti ci puoi mettere di impegno, ma l'unico modo per abbassare l'impedenza al disotto di Rdc a basse frequenze è piazzare un'induttanza in parallelo, l'unico caso che non hai citato :-)

Ciao e grazie per la panoramica P.

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Pasu

Basta vedere una delle migliaia di prove e misure su casse acustiche che Audio Review e altre riviste di hifi hanno fatto negli ultimi decenni.

--
Gianluca
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LAB

Pasu ha scritto:

Lo avevo citato (e' una nota casa italiana), ma e' saltato il senso grazie agli errori di battitura:

Leggasi "induttanza parallelo al W e serie al TW".

P.S. Scusate gli errori di battitura, ma come detto in altra area, sto diventando completamente cieco, ed ho diverse difficolta' a postare.

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Englishman

SB ha scritto:

Non so che razionale abbia queta convenzione, ma la trovo fuorviante.

Una volta stabilita la Re, per progetto e metodologia costruttiva, e, ovviamente, cercato da farla "quagliare" con una Znom(*), la Zmin diventa una variabile dipendente, in funzione della Le e delle caratteristiche construttive (polo protetto, p. es.), quindi non capisco perche' affidarle in significato di grandezza di riferimento.

Beh, e' una di quelle misure, come il B, la "l", il D, e quant' altro, primarie, e, BTW entra nei calcoli per l' utilizzo dell' AP, mentre la Znom (o la Zmin), no.

(*) BTW, la Znom discende direttamente dalle scelte primeve per gli AP utilizzati per la sonorizzazione PA o per i cinema (principalmente largabanda o doppio cono) in casse "semiaperte casuali" e con una banda di utilizzo limitata. In questi casi, poteva valere si' "quel" discorso (Znom=1.2Zmin) come "regola del pollice" per utilizzare la corretta presa del trasformatore di uscita (nel caso di connessione diretta) o di alimentazione (nel caso di impianti a "voltaggio costante"), per avvicinare l' impedenza vista dalle valvole finali a quella prevista in fase di progetto dell' ampli.

IMO, oggi come oggi, con gli AP, i crossover, gli ampli moderni e le possibilita' di ottimizzare l' impedenza, preferisco procedere come gia' detto, ragionare in altro modo.

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Englishman

LAB:

Una risposta breve e "circoncisa" che fa riferimento a fonti molto autorevoli.

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F. Bertolazzi

Tutto chiaro ora.

Pensavo stessi scrivendo da un palmare :-) Spero sia solo una battuta quella della cecità.

P.

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Pasu

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