mi trovo due TDA2030 recuperati penso da un televisore che vorrei sfruttare, fatto sta che so che hanno 14W di potenza ciascuno (quindi in bridge circa 30W) però ho trovato questo circuito che ha due transistor complementari, uno N-P-N e l'antro P-N-P.
Vorrei sapere in questa configurazione quanta può essere la potenza erogata dall'amplificatore di quello schema e se effettivamente la sua costruzione è produttiva rispetto al solo TDA2030.
Grazie e ciao.
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In teoria 27.7W su un carico di 8Ohm resistivi, se l' alimentatore non cede.
Io mi chiederei cosa limita il runaway termico, e come viene assicurata la polarizzazione (certezza del valore e stabilita' nei confronti della dispersione dei parametri e della terperatura, vedi domanda precedente) dei BD.
e evidente che vuoi sfruttare l'integrato che ti ritrovi a disposizione. per caso ho trovato una rivista di elettronica del 97 elettronica in .un bel articolo sul circuito tda7294 l'articolo completo comprende il pcb la spiegazione tecnica e lo sche per creare un aplificatore stereo da 70+70W stavo giusto pensando di costruirmelo , visto che il pezzo piu caro saranno il trasformatore e i condensatori di livellamento.
Cioe', la tensione non cala passando da un assorbimento di 0 ad uno di (22-1)/8=7A?
Complimenti al progettista.
Mi rispondo da solo: sono polarizzati in classe C (avete capito bene), nemmeno al ginocchio della caratteristica.
O, meglio, a causa delle dispersioni dei valori dei componenti, probabilmente uno dei due rami entrera' in leggera conduzione, abbastanza per far arrivare in qualche modo il nodo centrale a 0V, e l' altro, andra' in interdizione, IMO.
E la controreazione, mettera' a posto tutto il resto.
No, c'entra niente, detto cosi'.
La polarizzazione(*) dipende dalla temperatura della giunzione: se per qualche motivo (termico o di dispersione delle caratteristiche, o per variazioni delle tensioni/correnti di lavoro), si ha una variazione termica positiva, il BJT "conduce di piu'" aumentando la corrente di polarizzazione, che a sua volta aumenta la temperatura', e cosi' via, in un ciclo chiuso che si autoalimenta.
Di solito si usano circuiti per controllare la polarizzazione, che la mantengano stabile o la varino *negativamente* se la temperatura aumenta.
Nel circuito postato, in linea teorica, entrambi i transistor sono spenti in assenza di segnale, quindi non vengono attraversati da alcuna corrente. Bah.
(*) Si, lo so, non e' la polarizzazione, ma la Vbe che diminuisce ecc... ma siccome (quasi) tutti gli ampli possiedono un circuito di polarizzazione dei finali che fa' variare la Vbe...
Anzi, se vi risulta un qualche ampli a BJT che abbia un controllo di polarzzazione in corrente, o comunque diverso dal solito, me lo segnalate?
E allora, nel mio vocabilario, si dice che l' alimentatore "cede".
Se guardi nel DS del TDA2030 della ST, per esempio, c'e' una sezione dedicata a questo: con un trasformatore di 50VA un ponte ed un condensatore da 3300uF, c'e' una caduta di 5.2V (da 36.2 nominali a I=0) per una corrente di 1A.
Pensa con una corrente piu' alta...
Vcesat del BD...
Mi sembra ovvio. SE&O.
Era un "Bah" di poco gradimento, non di dubbio... diciamo che io spenderei i soldi per altro.
Qui trovi il datasheet con gli schemi applicativi:
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Con gli 1,5 Ohm prescritti e i 50mA tipici a riposo cadono 75mV, quindi i transistor lavorano in classe C. Uscendo di collettore, però, sono due generatori di corrente (cioè non impongono una tensione come farebbero uscendo di emettitore) e cominciano ad aiutare il 2030 quando sulle resistenze cominciano a cadere impulsi di 0,6V circa. Con 1,5 Ohm (chissà perché nello schema a cui ti riferisci mettono 0,7 Ohm) si hanno 600mV con
400mA (di picco), cioè circa 300mVeff. che danno 0,8W/8 Ohm. A riposo i transistor sono interdetti. Poiché il 2030A da solo può dare 3,5Amax in uscita (di picco, quindi circa 2,5Aeff) la massima potenza su 8 Ohm sarebbe 50W, ma la Vcc è bene che non superi +/- 18V (Vout max=15Vp da cui Veff max=11Veff), quindi non più di Veff^2 /R=121/8=15W (come da datasheet). Su 4 Ohm con la stessa Vcc potrebbe arrivare a circa 30W, ma i 2,5Aeff max limitano la potenza di uscita a Ieff^2*R=25W, quindi la corrente che può fornire comincia a essere insufficiente. Il problema è che un altoparlante o peggio una cassa acustica non ha un'impedenza costante: ad alcune frequenze può essere molto minore di quella nominale. Ciò limita ulteriormente la potenza che il diffusore può ricevere a causa della limitazione di corrente.
Il TDA2050, successore del 2030A, è in grado di fornire 5A di picco in uscita, divenendo praticamente equivalente al 2030A con i transistor almeno per 8 e 4 Ohm nominali di carico.
Anni fa costruii un paio di casse amplificate. Ci pensai un po'; alla fine scelsi il TDA2050 (che sopporta anche qualche Volt in più di alimentazione).
Se vuoi fare un bel salto avanti sia come potenza che qualità usa l'LM3886 (mono) (68W/4 Ohm, 50W/ 8 Ohm), che costa pochi Euro, oppure l'LM4780 (stereo) (2x60W/8 Ohm, 120W a ponte)
N.B.: se ti riferisci al TDA2030 senza la "A" la massima tensione con cui può essere alimentato è +-18V, quindi è bene non superare +-15V. Può dare, perciò, una potenza inferiore a quella del 2030A.
Conscio delle conseguenze, Englishman un bel dì scrisse:
Entrano in funzione alle potenze più elevate, teoricamente quando l'IC comincia ad assorbire più di 1A... In pratica pompano corrente sul carico al posto dell'integrato che si mantiene a livelli più bassi di potenza.
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Il fatto è che ho un sacco di materiale di recupero col quale magari avrei potuto farne questo progetto.. ma mi sa che alla fine mi conviene mettere i due TDA2030 in bridge e ne ricavo un semplice ampli da 30W...
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La mia idea: Usa quegli integrati per quello che sono, senza sforzarti per spremere Watt. I componenti supplementari, lo spazio e il tempo necessario ti costerebbero più di un integrato più potente.
Se effettivamente vuoi costruire qualcosa per cui ti serve più potenza usa i 2050 o i 3886 o altri.
"Englishman" ha scritto nel messaggio news:h4TLm.35735$ snipped-for-privacy@tornado.fastwebnet.it...
Premetto che non ho visto lo schema, mi pare sensato che due transistor di rinforzo su un amplificatore integrato intervengano solo sopra una certa soglia, un tempo si usavano mettere due resistenza sui rami di alimentazione di un OP-AMP di potenza e due transistor complementari che entravano in conduzione con la Vbe genrata sulla R dall'assorbimento dell'ampli, può sembrare un porcata, non lo farei mai per un oggetto che si vuole pregiare della denominazione AIFAI, ma funziona eccome:-) ciao R.
...Che ti fa ottenere in teoria 4 volte la potenza di uno solo (non due volte come dicevi più sopra). O due volte la potenza che può erogare un TDA solo su 4Ohm (se il carico è da 8Ohm). Infatti se raddoppi la tensione di uscita (quello che fai quando metti a ponte due ampli) la potenza quadruplica, perchè dipende da V^2.
visto che ne possiedi tanti potresti metterne 3 in parallelo collegati alle uscite tramite 3 resistori da 0,33 ohm 2w e con altri 3 (stesso collegamento) fai il ponte...
Non so perchè rispondi a me (giuro che di 2030 non ne ho neanche uno!). In ogni caso non mi sembra una soluzione molto elegante, e comunque aumentare la corrente erogabile non serve a molto se non abbassi l'impedenza dell'altoparlante.
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