[quasi OT] letteratura scientifica

Salve a tutti, devo presentare una relazione sotto forma di documento che rispetti gli standard IEEE della letteratura scientifica, l'argomento della relazione è un semplice amplificatore a guadagno controllato (almeno torno IT) , il testo non deve eccedere le 2 pagine. Penso di aver rispettato formattazioni e carattere standard e di essere stato chiaro nonostante l'estrema sintetizzazione.. gradirei però un parere a riguardo da qualcuno esterno al lavoro (di certo non posso farla leggere a mio fratello che fa il commerciale :P ), critiche e commenti sono bene accetti :)

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thanks a lot :)

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Davide C.
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ahrfukkio
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A volere essere proprio pignoli manca l'abstract e la formattazione non è del tutto identica al formato IEEE (conferenza o rivista?). I template originali li trovi quì:

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Il contenuto del tuo "articolo" non ho il tempo di leggerlo, però posso dirti che si presenta discretamente... :-)

A.D.

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A.D.

ahrfukkio ha scritto:

Non ho capito se chiedi un giudizio sul testo o sulla forma del testo. Nel primo caso meglio che parlino altri in grado di giudicare da pari a pari il contenuto; nel secondo invece dovrebbe provvedere la stessa IEEE a fornire la documentazione tecnica in cui vengono definite le specifiche grafiche del lavoro da presentare (e sono le stesse che una volta venivano passate ai compositori - un mestiere ormai scomparso in Occidente - che ribattevano e impaginavano tutti i testi dattiloscritti o, in mancanza di meglio, manoscritti). E' solo su questo elenco di specifiche che può essere giudicata la conformità o meno ad esse del tuo lavoro.

Inoltre, quando si fanno in proprio queste cose, è opportuno fare una chiacchierata con chi è incaricato a ricevere il lavoro in modo da sapere poi quali sono le priorità grafiche da rispettare rigorosamente (le spaziature, i corpi, le fonti da usarsi ecc.) e quali invece è più probabile che lascino correre.

Poi... per quel che mi riguarda va benissimo così! :-).

Ciao Piercarlo

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Piercarlo

uhm hai ragione..

cavolo, non funziona.. io sul sito IEEE nella sezione istruzioni per gli autori ho trovato qualcosa ma non mi è stato di molto aiuto.. puoi gentilmente rimandarmi il link?

.è gia qualcosa ;) thanks :)

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Davide C.
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ahrfukkio

un pò entrambi :D

infatti ho trovato qualcosa sul sito anche se IMHO sarebbe decisamente utile procurarmi qualche pubblicazione scientifica vera e guardare anche quella...

qualche idea su questo ce l'ho; in pratica questo è il lavoro di verifica di un paio di lezioni (tralaltro decisamente utili) sulla documentazione tecnica.

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Davide C.
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ahrfukkio

ahrfukkio ha scritto:

Un sito estremamente "provvisto" di queste pubblicazioni è il solito

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Veramente non hai che l'imbarazzo della scelta. A mio avviso, anche di cattivi esempi ma non si può avere tutto. L'importante è valutare con buonsenso l'effettiva leggibilità del proprio lavoro. Il tuo mi sembra almeno di leggibilità "media" e, tenendo conto che sono solo due pagine non andrei oltre. Fosse stato di più (anche poco di più, diciamo tra le 5 e le 10 pagine) ci sarebbe stato magari da affinare qualche cosa. Soprattutto i disegni, più sono lunghi i testi e più vanno curati perché *comunque* un disegno o una immagine inserita in un testo, anche se a proposito, è un elemento di disturbo della lettura e lo è in modo tanto più irritante, in un testo lungo o che richiede molta concentrazione, quanto più è "invadente" o malfatto. Si dice che una immagine è meglio di mille parole... se messa al posto giusto! :-).

Comunque i miei migliori auguri. Non si sa mai che tu non possa diventare un vero e proprio *redattore* scientifico... un gran bel mestiere se non finisci a redarre depliant per le farmacie! :-P

Ciao Piercarlo

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Piercarlo

Digita "proceedings of the ieee template" su google, i primi link sono proprio quelli alla pagina in questione...

A.D.

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A.D.

Cavolo, i template word!

Avrei detto che usassero solo LaTeX, che delusione, si piegano anche loro al gioco. L'altro giorno ho discusso con un professore perché lui da un lato sosteneva l'adozione del formato doc come standard di fatto e io dall'altro mi rifiutavo di copiarlo (o peggio comprarlo).

P.S. Su qui e qua l'accento non va.

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Andrea D'Amore

anche io son rimasto stupito di trovare i file .doc ma alla fine è vero che sono diventati ormai uno standard.. ad ogni modo te non sei costretto a comprare nulla, la suite di openoffice importa correttamente i files di word e funziona veramente molto bene.. tralaltro lo stesso identico file salvato in .ODT (formato di openoffice) occupa molto meno del corrispettivo .doc

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Davide C.
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ahrfukkio

ottimo, era proprio quello che cercavo grazie infinite, mi metto subito a lavoro :D

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Davide C.
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ahrfukkio

Che sarebbe NeoOffice per me che è lento e ingombrante solo per un po' di word processing.

Però salvando .odt perdi il concetto iniziale che era di avere il .doc . A quel punto preferirei usare rtf.

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Andrea D'Amore

ahrfukkio ha scritto:

Ciao,

per quanto riguarda il rispetto dello standard ti hanno già risposto. Forse potresti migliorare ancora l'esposizione ma son daccordo che in due pagine non sia facile. Ho letto brevemente l'articolo e mi sembra che ci siano però inesattezze...Scusa non è una coppia differenziale, pilotata single-ended, con un generatore di corrente variabile? A seconda della corrente di polarizzazione, cambia gm e dunque il guadagno, no? Se è così, non è che lo spieghiate molto bene...Poi ci sono degli incroci strani tra tensione di controllo e di segnale...Sembra che il segnale, Vs, entri in base al gen. di corrente...

La spiegazione della discrepanza tra simulazione e misura, poi, non mi convince penniente!!

M
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Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora
(Guglielmo Da Ockham)

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Michele Ancis

E' solo una comodità in più offerta agli autori, che in molti casi risulta comoda ed evita di perdere tempo (hai mai provato a fare le revisioni con LaTeX?). Alla fine l'articolo si invia sempre in formato PDF quindi quello che usi per crearlo è relativamente irrilevante, puoi usare un editor qualsiasi (i file doc non li legge e scrive solo Word)...

A.D.

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A.D.

di

Le ultimissime patch (5 e 6) di NeoOffice 2.1 sono uscite poche settimane fa. Ti consiglio senza riserve di installarle, se non l'hai gi=E0 fatto. La velocit=E0 complessiva =E8 aumentata moltissimo.

@Davide: ecco alcune considerazioni fatte da una mia rapidissima lettura in diagonale del tuo lavoro: Oltre ai commenti gi=E0 fatti sull'articolo e sul suo contenuto (non esente da critiche), aggiungo che l'impaginazione dei simboli matematici non =E8 molto rigorosa: ogni tanto sono in tondo, ogni tanto non lo sono. Tra un valore e la rispettiva unit=E0 di misura, di solito c'=E8 uno spazio insecabile e l'unit=E0 di misura va espressa con il suo simbolo e non con il nome esteso. Gli schemi elettrici ed i grafici sono tracciati con una risoluzione insufficiente e sono brutti a vedersi. Il simbolo degli hertz =E8 Hz e non hz. Nell'introduzione, di solito si presenta la struttura del testo: "=2E.. nella prima parte del lavoro, presenteremo una descrizione del circuito utilizzato per poi passare ad analizzare i risultati di simulazione e di misura bla bla bla..." Nella conclusione (da rivedere), si ripercorre rapidamente lo schema dell'articolo e si presentano i principali risultati, ma non =E8 sede di discussione dei risultati (questa si fa prima). Manca un abstract che di solito =E8 presente.

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Darwin

Si è una coppia differenziale pilotata dal generatore di corrente controllato; immagina che Vcontol sia nulla, la corrente del generatore controllato si divide in due parti uguali nei due rami del differenziale; se Vcontol aumenta la corrente scorrerà maggiormente nel ramo di sinistra rispetto a quello di destra quindi l'uscita tenderà a calare in quanto Rc2, attraversata da una corrente minore, avrà caduta minore.

infatti è così! :D

si, mi hanno gia fatto notare la poca bontà delle conclusioni.. ora vedo di fare un discorso più esauriente.

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Davide C.
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ahrfukkio

ahrfukkio ha scritto:

..Secondo me questa spiegazione è quantomeno approssimativa...Ricordiamoci che stiamo parlando di guadagno a piccolo segnale, ossia variazioni intorno al punto di lavoro, per cui ci interessano i _delta_ e non i valori statici. Mentre cullavo il bambino per farlo addormentare, ho ripensato al circuito e mi sono persuaso che la corrente gm*vbe del generatore, si divide tra le due re della coppia, le quali sono diverse a seconda di quanta corrente di bias scorre in esse, secondo la relazione:

re_1,2 = Vt/Ic_1,2

ecco allora che dove scorre meno corrente di polarizzazione, tra i due della coppia differenziale, si presenta anche una maggiore resistenza e la corrente _di segnale_ tende ad andare sull'altro ramo.

Si, mo' l'ho capito ma ti ripeto che la spiegazione non mi soddisfa. C'è poi un'altra incongruenza: nella curva Av Vs. Vcontrol, c'è un ottimo accordo tra misura e simulazione. Si parla di guadagno di centro banda. Poi però nelle misure in frequenza lo scarto è notevole...com'è possibile? Non è che state vedendo gli strumenti di misura?

A me l'idea di presentare il tutto in "forma standard" pare buona però - se mi posso permettere - molto più importante della forma è il contenuto!!

M
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(Guglielmo Da Ockham)

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Michele Ancis

hai perfettamente ragione; ho rispolverato qualche appunto di elettronica

1 e devo ammettere che era davvero approssimativa la mia spiegazione; ti ringrazio molto per avermi fatto notare la cosa :)

si in effetti può sembrare ma tieni presente che i guadagni sulle Y dei due grafici non hanno la stessa scala e ciò camuffa un pò la situazione.. senza contare che nella curva Av - Vcontrol, sono stato costretto a usare delle linee piuttosto spesse che hanno contribuito a diminuire la percezione della distanza tra esse; aggiungiamo che il grafico ha una leggera interpolazione quadratica e che le misure sono state eseguite in due volte diverse con il circuito che montato su breadboard.

giustissimo! Ho appena consegnato il lavoro, con i vostri consigli penso di aver fatto un documento per lo meno discreto.. appena ho il client ftp alla mano lo metto online al posto del vecchio in modo che, se interessati, possiate dare un occhiata..

Grazie mille a tutti :)

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Davide C.
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ahrfukkio

Ho corretto una tesina in latex e non mi è sembrato diverso da correggere qualsiasi altro testo, ma non so se è quello che intendevi con revisioni.

Io li leggo ma quando li importo ci sono delle differenze, tanto più vero se ci infilano formule/grafici/altrioggetti e per esportare è anche peggio. Chiaramente ci saranno editor che importano e esportano meglio (io uso un programma relativamente vecchio) ma resta il fatto che è un formato proprietario.

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Andrea D'Amore

No, intendevo qualcosa di più "complesso": la possibilità di mettere dei commenti associati a ciascuno dei revisori o delle revisioni, che poi possono essere accettati o meno, e comunque garantiscono la "tracciabilità" di quello che si è scritto e quando si è scritto... Ok, in LaTeX lo puoi fare a mano con i commenti, ma è un casino...

Infatti trovo sempre da ridire quando qualcuno lo definisce "standard". Al più è un formato molto diffuso... Non solo, è anche mal strutturato ed eccessivamente sensibile ad una miriade di fattori. In pratica la probabilità di avere lo stesso risultato cambiando, non dico programma, ma anche versione, è molto alta. Però non ci vedo niente di male nel fatto che la IEEE lo fornisca come template. E' una possibilità in più, che spesso torna utile...

A.D.

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A.D.

Ah sì ora è chiaro.

Però non è latex in sé che deve offrire strumenti per le revisioni, almeno secondo me.

Però è vero che ci sono strumenti apposta che fanno bene questo lavoro, come cvs o svn ad esempio ed un editor di testo che li supporti. Io proprio per scrivere a tre mani il file latex di cui parlavo avevo pensato di usare Google Code, poi ho lasciato stare e dopo me ne sono pentito perché diventa un po' un casino senza neanche un token per segnalare che il file è già in lavorazione da parte di qualcuno.

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Andrea D'Amore

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