Innanzitutto mi scuso per la lunghezza di questo post ma ho bisogno di un parere circa una questione precisa e quindi ho pensato di fornire tutti i dettagli che potessero contribuire a chiarire il mio problema. Ringrazio tutti quelli che avranno la pazienza di leggermi e ancor di più chiunque avrà la gentilezza di rispondermi.
Ho bisogno di realizzare un convertitore che a partire da una alimentazione di 12Vdc generi una tensione di uscita negativa variabile da -35 a -30 V circa. Al momento non ho chiaramente definito le specifiche: il carico è piuttosto basso (diciamo circa 200 mA), il ripple tollerabile in uscita è di qualche decina di millivolt, l'efficienza è -entro certi limiti- sacrificabile mentre è abbastanza importante risparmiare spazio su scheda e quindi che l'integrato commuti a una frequenza dell'ordine del megahertz.
Sto pensando di utilizzare un LT3462 della Linear Technology e a conferma del fatto che l'integrato si adatta abbastanza bene all'uso che intendo farne a pagina 8 del datasheet
Il problema è che simulando il circuito con il CAD della linear si evidenziano durante il transitorio di carica del condensatore di uscita dei picchi piuttosto intensi (diversi A) e di breve durata (qualche ns) nella corrente che scorre nello switch . Questi picchi si verificano in corrispondenza della fase ON quando attraverso lo schottky esterno (D1 nello schema) il condensatore "a ponte" trasferisce la carica al condensatore di uscita (la configurazione dell'integrato realizza un convertitore Cuk in cui all'induttore di uscita si sostituisce lo schottky che funziona da interruttore unidirezionale e realizza una sorta di pompa di carica) e, suppongo, sono dovuti proprio al fatto che il diodo presenta una bassissima resistenza ed essendo ancora nelle prime fasi del transitorio la differenza di potenziale tra i due nodi è ancora significativa. Ovviamente il transistore non è in grado di reggere queste correnti e infatti l'integrato ha al suo interno un circuito limitatore che spegne lo switch non appena la corrente che lo attraversa supera un limite di sicurezza, comunque molto più basso dei picchi che si vedono sul simulatore. Io ho formulato due ipotesi:
- il modello non è sufficientemente accurato, quindi i picchi nella realtà non si verificano e semplicemente il modello non implementa anche la limitazione di corrente.
Dal momento che l'applicazione è proposta dalla stessa LT suppongo che il circuito funzioni e quindi che, anche nella seconda ipotesi, il transistore sia costruito in modo da sopportare in regime impulsivo correnti molto più alte di quelle indicate sul datasheet (300 mA min, 420 mA typ.)
Probabilmente mi sto facendo dei problemi inutili ma ci terrei a sentire il parere di chi ne sa più di me, perciò...che ne pensate? Che metodo potrei usare per limitare in ogni caso l'ampiezza di questi picchi?
Grazie di nuovo a tutti quelli che sono giunti fino qui nella lettura :)
Marco
N.B. il messaggio è in cross-post su it.discussioni.ingegneria e it.hobby.elettronica.