Il 29/03/14 19:59, Giorgio ha scritto:
Ciao, lungi da me voler polemizzare o scatenare un flame, ma tento di esporti brevemente il mio pensiero.
Premesso il fatto che ho scritto testuale: "Per funzionare funziona e fa quello che dice."
Giusto la settimana scorsa e' venuto un tipo, in ditta, con una schedina Arduino e con la pretesa di automatizzare un macchinario industriale. Siccome doveva interfacciarsi con i nostri azionamenti che comunicano, tra i vari bus di campo, anche con una RS485 e protocollo standard Modbus RTU, mi ha fatto perdere mezza giornata per tentare di implementare questo protocollo nel micro. Partendo dalla scheda con il micro, sopra il tavolo c'era un alimentatore a 5V (che comperi a parte e che nei macchinari industriali non c'e' mai) fili wire wrap che andavano all'adattatore 485 (che comperi a parte), fili che andavano alla scheda I/O (che comperi a parte). Dopo mezza giornata a dirmi che era l'azionamento che non comunicava in modo corretto (ovvio che ne abbiamo fatto uno solo apposta per lui) ha scoperto che aveva sbagliato un filetto tra l'Arduino e la scheda 485 fulminando senza scampo il chip driver. Per fargli capire questo ho dovuto prima connettermi con uno sniffer sulla linea 485 e fargli vedere che non transitavano dati. Non essendo ancora convinto, ho dovuto passare all'oscilloscopio e dimostrargli che non c'erano dati sul bus.
Una volta risolto il problema, secondo te si e' messo li a realizzare un PCB? Ovviamente no, per un pezzo non vale la pena, e quindi ha preso una scatola, infilato tutto l'acrocchio dentro, e messo in macchina. Se tu fossi il cliente finale acceteresti una cosa del genere? Se domani il tipo si invaghisce di una cubana e va a vivere all'Avana, tu cosa fai? In caso di fermata della macchina vai a mettere le mani dentro una cosa del genere? E non dirmi che non e' un caso isolato, perche' ne ho viste di cose del genere non una, non due, ma mooooolte volte nella mia vita lavorativa.
Di solito il cliente si rende conto della cazzata quando ha la macchina ferma e non sa piu' a che santo votarsi.
Io non ce l'ho con l'Arduino in se stesso, ma con l'idea che viene fatta passare che basta spendere 10Euro e tutti possono diventare programmatori e fare automazione. Questo porta ad una svalutazione della figura dei professionisti seri, che ovviamente si fanno pagare il giusto e utilizzano materiali giusti e reperibili ovunque testati e protetti, a causa dei cantinari improvisatasi programmatori e realizzatori di elettronica industriale.
Come se io, in quanto ogni tanto organizzo una cena a casa mia con quattro amici, decidessi domani di aprire un ristorante. Secondo te la cosa potrebbe funzionare? Hai presente una cucina industriale rispetto ai fornelli che hai in casa? Sono uguali, perche' tutti e due servono per cucinare, ma non penso che possano essere considerati equivalenti.
Poi, probabilmente, non hai mai visto le schedine azionamento per i motori passo-passo che vengono vendute con Arduino. Absolute maximum rate voltage di 36V e corrente di 1/1,5Ampere. Protezioni zero sia in tensione che in corrente. Se prendi il motore e lo fai ruotare con l'azionamento spento (esempio pratico se l'utilizzatore muove a mano un asse con l'ambaradan spento) l'integratino, Texas quello che ho visto, si fotte inesorabilmente. Se hai uno spike, di una elettrovalvola in continua o un rele' in continua, visto che i diodi volano non si sa neanche cosa siano, si fotte tutto istantaneamente.
Se questo va bene al cliente, ok, pero' non accetto, quando presento un preventivo, di venire messo in concorrenza con questi pseudo professionisti. Tu quando vai dal dentista vai da un odontoiatra o da un odontotecnico? Li potresti mettere in concorrenza uno con l'altro? In caso di problemi, chi ti tira fuori dalla m..da? Uno o l'altro?
Tutto questo e' il mio pensiero, esposto nei limiti del mezzo che stiamo usando per comunicare. Se tu hai idee/esperienze diverse, prova ad esporle, magari mi fai cambiare idea.
Ciao Giuseppe