Generatore TOKEN per transazioni sicure.

Ciao a tutti, sto cercando uno schema per costruire o qualcuno che venda quei generatori tipicamente adoperati dalle banche o da Poste per la generazione di un codice di autorizzazione per le transazioni on line. E' simile ad una "mini calcolatrice" e la maggior parte delle volte funziona dopo aver inserito una carta o aver digitato un codice. Qualcuno ne ha notizie?

Grazie.Lidia.

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Lagrange
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Lagrange ha scritto:

Scopo, se possibile?

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El_Ciula

mi e bastato guardare sul retro del mio generatore di codici per trovare scritto

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come poi questo coso funzioni , o meglio come fa il sito della banca sapere che codice genera l'aggeggio che ho a casa ancora non mi e chiaro . qualcuno dice che si basa sull'orario , ma non e vero nel mio caso , perche ho provato a generare dei codici che poi ho usato molte ore piu tardi, unica cosa che una volta usato il numero non e piu valido.

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kfm

kfm ha scritto:

Generano dei codici sequenziali usando un algoritmo anche banale, il clock è quello del quarzo interno del micro contenuto, la sicurezza sta nel fatto che l'algoritmo cambia per ogni apparecchietto e la banca logicamente sa quello che possiedi, accetta codici sia prima che dopo quello dell'orario in cui si esegue la transazione per compensare l'errore dell'oscillatore locale entro un certo range naturalmente.

Puo' sembrare banale e insicuro in prima analisi ma in realtà è eccezionalmente sicuro.

Parlo per capirci di questi, non altri aggeggi:

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El_Ciula

che usano algoritmi lo immaginavo ma io mi riferisco a questo tipo di OTP

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l'algoritmo del lettore e abbinato a quello della carta inserita , dopo aver messo il pin se esatto ti restituisce un numero di 8 cifre da inserire nel sito web della banca. avevo letto di OTP legati all'orario , ma io la prova che ho fatto era appunto di generare 5 o piu codici , scriverli su un pezzo di carta ,e accedere al sito della banca con ore e con giorni di ritardo, e funziona . non sapendo come funziona mi immagino un qualche migliaio di codici inseriti nella carta di credito , che vengono sputati fuori in sequenza , e solo la banca sa che codici ci sono nella mia carta . poi magari questi codici vengono inseriti nel chip della carta quando si fanno transazioni via bancomat o allo sportello della banca . tutte ipotesi sia ben chiaro .

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kfm

El_Ciula:

Mah, secondo me non funziona affatto così, bensì come gli antifurto da automobile, che non hanno bisogno di avere algoritmi diversi, hanno semplicemente una chiave unica e la trasmettono combinata col numero di una sequenza pseudocasuale predefinita e conosciuta da entrambi i dispositivi.

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F.Bertolazzi

kfm:

Allora è senza dubbio un sistema tipo telecomando/antifurto da auto.

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F.Bertolazzi

Ciao, un cliente ha necessit=E0 di autorizzare l'ingresso in alcune aree di una piattaforma software gestionale per mezzo di un apparecchietto del genere e quindi andando oltre la solita password piu o meno statica.

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Lagrange

sto facendo adesso un esperimento . generati 3 codici

scritti su un foglietto accedo al sito della banca con il secondo numero generato . esco accedo di nuovo con il primo numero generato ,accesso negato

accedo con il terzo numero , e mi da via libera

quindi nella carta di credito ci sono i codici inseriti e gli stessi sono nel computer della banca , si accede sempre con il sucessivo e mai con il precedente anche se questo non e mai stato utilizzato.

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kfm

apere

he

ica

Grazie 1000, =E8 esattamente ci=F2 che cercavo! :)) Come hanno scritto anche altre persone, l'apparecchio integra un algoritmo di trasformazione, non complesso. Esso =E8 noto solo (si spera) a chi gestisce l'applicazione che riceve i codici generati percui se ad un codice di ingresso X generato dall'applicazione che chiede l'autenticazione corrisponde un codice di uscita Y immesso dall'utente (tramite il TOKEN generator) allora l'utente =E8 autenticato.

Ciao!

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Lagrange

F.Bertolazzi ha scritto:

Bertolazzi, non lo dico per fantasia o intuizione del momento ma perchè conosco la cosa.

Il fatto che accettino codici solo sucessivi a quello usato per ultimo è solo una scelta software tutto quà.

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El_Ciula

kfm:

Esattamente.

Trasmittente e ricevente hanno un contatore che dice loro quale sarà il prossimo numero della sequenza pseudocasuale da combinare con la chiave unica.

Se la ricevente non trova corrispondenza con il numero indicato dal suo contatore, prova quello successivo, poi quello successivo e così via fino al 256esimo numero della sequenza. Quando trova corrispondenza, aggiorna il proprio contatore in modo da riallinearlo a quello della trasmittente.

Se vuoi fare uno scherzaccio a qualcuno, prendigli il telecomando dell'auto e premilo 256 volte mentre sei fuori portata. Non potrà più usarlo.

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F. Bertolazzi

Lagrange:

Non ce n'è bisogno, non lo becchi comunque. In generale tutti gli algoritmi di crittazione seri sono sempre pubblici.

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F. Bertolazzi

El_Ciula:

Mi pare tu sia stato ampiamente smentito dalle prove di kfm.

E poi perché complicarsi inutilmente la vita con ore legali, cambio di pila che ti fa perdere data e ora (a meno che tu non la scriva ogni tot in eeprom, operazione che la danneggia e consuma inutilmente energia), quando ti basta salvare in eeprom il contatore attuale ogni volta che l'utente genera una nuova chiave?

A parte il fatto che su qui e qua l'accento non va (:p), no, non è una scelta, è necessario che funzioni così.

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F. Bertolazzi

F. Bertolazzi ha scritto:

Allora, io parlo dei cazzilli portachiave, e non di altro. Nessuna ora legale ti fai pippe apocalittiche, dall'attivazione semplicemente si incrementa un timing.

Se te lo dico è perchè conosco, non parlo per deduzione, come MINCHIA debbo dirtelo.

La pila quanto scarica comporta la sostituzione del cazzillo che come ben sai costarà all'emittente una frazione di Euro, ma la cosa avviene dopo svariati anni.

E questo lo apprezzo, perchè non sono il solito pirla che se la prende per una correzione.

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El_Ciula

F. Bertolazzi ha scritto:

E' la chiave che non è pubblica...

Ma in questo caso, non è di certo un algoritmo serio ma una banalità, è il possesso dell'apparecchio ad essere importante tanto come una password banale, solo cambiargli una cifra la rende strasicura.

Parlo sempre del cazzillo tascabile tipo portachiavi.

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El_Ciula

El_Ciula:

Esattamente. Anch'io.

Ogni volta che l'utente preme il tasto. Quindi non è un timing, ma un contatore. Punto.

Allora, se lo conosci, spiegalo. Credo che la mia spiegazione a kfm sia stata abbastanza chiara. Il tuo sistema in cosa differisce?

Coma fa a durare svariati anni se il processore è sempre acceso per poter aggiornare l'ora?

Non metto in dubbio il fatto che tu conosca un sistema reso obsoleto da quello attuale, dico solo che non vedo perché dovrebbero fare cose complicate e consumose quando c'è un sistema assai più semplice e soprattutto sicuro, dato che data ed ora sono dati pubblici, mentre il valore del contatore non lo è.

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F. Bertolazzi

F. Bertolazzi ha scritto:

No il contatore si incrementa per cazzi suoi, tu premi il tasto e ti visualizza il codice del momento.

Semplicemente perchè il display non è attivo e l'ora come la chiami ha cicli macchina lentissimi (doppio hardware uno dedicato solo al clock, l'altro quello che ciuccia solo all'aplicazione dell'algoritmo), oltre a possedere piu' batteria (ossido d'argento) che elettronica.

E' quello attuale.

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El_Ciula

El_Ciula:

Con quale vantaggio, di grazia?

Le batterie costano. Perché sprecarle in un modo così stupido? Non è meglio spegnere tutto, aspettare che l'utente prema il tasto, incrementare e salvare il contatore, fare due conti e tornare ad assorbire zero?

Informati meglio, prima di insistere ancora.

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F. Bertolazzi

F. Bertolazzi ha scritto:

Sai, io non sono conosciuto per la pazienza, comunquesia ti potrei rispondere esattamente allo stesso modo, ma sapendo di avere ragione, non solamente pensandolo.

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El_Ciula

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