Funzionano?

Ciao a tutti, dunque, ho la necessità di capire se i condensatori (sia elettrolitici sia normali) di un mio piccolo circuito sono evaporati, senza utilizzare capacimetri o roba simile. Ho preso il tester e l'ho settato sulla misura delle resistenze, mettendolo al minimo (200 ohm). Ora, su molti condensatori mi dava dei valori, quindi conducevano, altri no. Inizialmente credevo che quelli che non conducessero fossero quelli rotti, ma poi, teoria insegna, che in corrente continua, caricando un condensatore, poi non conduce più (se funziona) quindi, suppongo che gli altri condensatori siano... rotti? Se sono rotti sto fresco, saranno una decina e tutti diversi. Ah, comunque per gli elettrolitici ho mantenuto la polarità. Ho un condensatore nuovo (ceramico) e mettendoci i puntali del tester mi segna circuito aperto, quindi funziona... suppongo però che gli altri siano evaporati... dico bene?

Fatemi sapere

Grazie anticipatamente

Artemis

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Artemis
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Artemis ha scritto:

Il modo più corretto per controllare i condensatori è uno strumento analogico (prendo come riferimento il mitico 680R della ICE)

Gli eletrolitici li controlli con l'ohmetro usando le varie portate a seconda delle capacità e invertendo la polarità una o due volte. Un elettrolitico buono darà un guizzo di carica e poi si scaricherà lentamente. Se l'ago non torna indietro è in perdita. Se non succede nulla è interrotto.

Per gli altri tipi si usa la portata l'apposita boccola (ohm x 10.000 - pf-2V alternata) per il negativo e le portate ohmiche x 1000 e x 10000 per il puntale positivo, e si collega il tester con l'apposito cavetto alla tensione di rete. La misura è lineare ossia non ha il guizzo e poi la scarica.

Per quelli non elettrolitici se usi un qualunque tester senza capacimentro al massimo puoi scoprire i condensatori in corto non quelli interrotti.

Un trucco potrebbe essere quello di misurare la tensione alternata in uscita da un trasformatore a 6-12V attraverso il condensatore da provare. Se misuri significa che non è interrotto.

Ciao Andrea1

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Andrea1

In data Mon, 29 Nov 2004 09:30:59 +0100, Andrea1 ha scritto:

Ciao e grazie x aver risposto...

Mmm... ho solo un testerino digitale UT30B.

???

Ho provato con quello digitale su un elettrolitico nuovo e fa così... alcuni però sembrano dare "circuito aperto"... sono interrotti sicuramente...

E col tester digitale?

Cioè se conduce sono in corto? (quindi da sostituire...)

Mmm... non posso perché sono tanti e sono saldati, se dovessi fare questo macello non finirei più...

Altre soluzioni (per misurare quelli normali...)?

Ciao e grazie

Artemis

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Artemis

Pestando alacremente sulla tastiera Artemis ebbe l'ardire di profferire:

Spero che tu non li abbia misurati lasciandoli saldati sul circuito...

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Due di Picche

Per gli elettrolitici la cosa migliore è un ERS meter il test si fa senza dissaldarli, E' una misura della resistenza serie parassita degli elettrolitici che aumenta con l'invecchiamento del componente e viene accellerata da alcuni fattori, tipo il riscaldamento, l'impiego in circuiti che li stressano, tipo alimentazione switching ecc... Sicuramente un aumento di questo valore può produrre spesso dei malfunzionamenti, tutto dipende dall'impiego, mi sto mantenendo sul mooolto generico per essere breve Cmq se ne è parlato anche qui fai una ricerca su google sia per i gruppi che sul web dove troverai documentazione e dei kit non eccessivamente costosi. Mi pare che uno si chiami Dick smith... o qualcosa di simile

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Algor

In data Mon, 29 Nov 2004 12:26:05 +0100, Algor ha scritto:

A me serve sapere come posso misurarli con il tester che ho.

Non posso misurare la normale resistenza con un semplice tester?

Ciao e grazie

Artemis

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Artemis

Artemis ha scritto:

parassita

fai un piccolo circuito di raddrizzamento con un ponte e controlli la tensione in uscita (=1,41 l'alternata in ingresso), colleghi il condensatore in parallelo con il tester (occhio alla tensione di lavoro, ovviamente, ma dovresti comunque cercare di misurarli vicino alla tensione nominale) e vedi se la tensione rimane quella di prima oppure è più bassa, segno di perdite. Se togli l'alimentazione la tensione deve rimanere per un po' quella di carica e poi andare in scarica, se cala immediatamente ci sono perdite. Con un tester analogico puoi anche scoprire facilmente la massima tensione di isolamento, dato che se togli tensione l'ago cala immediatamente fino a quando il dielettrico non riesce a bloccare la fuga e quindi si ferma, per poi riprendere a scendere lentamente, con un tester digitale è più difficile capire quando avviene.

ciao Filippo

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filippo audiofanatic

Ciao Con un tester non leggi la resistenza serie parassita, ossia quella che rimane quando il condensatore diventa una impedenza nulla, come reattanza capacitiva. La misura va fatta inviando una tensione a frequenza abbastanza alta perche' la reattanza capacitiva assuma valore praticamente nullo e l'unica caduta sia quella dovuta alla resistenza serie equivalente, ESR ; si misura questa bassissima tensione e da questa si ricava il valore di ESR. Lo strumentino e' molto piu' semplice di tutto questo discorso , e Celso l'ha realizzato . Io l'ho complicato un po' per poter leggere valori molto bassi(frazioni di ohm) ,ma e' pur sempre semplice. La misura si puo' fare anche su condensatori montati. (In circuit test).

Ciao Giorgio

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Giorgio Montaguti

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