Campi elettromagnetici e Stub

Salve. Ho un problema assillante. Come si fa a determinare la lunghezza dello STUB in metri, sapendo la suscettanza b che dobbiamo realizzare e avendo a disposizione una carta di Smith?

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Andrea
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le mie lontane reminiscenze di campi dicono che si parte dal punto di corto circuito o di circuito aperto (dipende da come è lo stub)...poi di gira (mi pare in senso antiorario) di un angolo l/lambda (dove l è la lunghezza dello stub) su un cerchio centrato sulla carta....e si trova l'impedenza dello stub....se tu hai b...parti da lì...sai dove devi arrivare... ...sai che è un cerchio...e il gioco è fatto...spero ;-)

Ste

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Feynman sarebbe riuscito a spiegare la meccanica quantistica a una
gallina, ma non sarebbe stato superficiale. [cit. Boiler, i.h.e. 21.01.2006]
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PeSte

Ciao Ste Io passerei dalla suscettanza alla reattanza, la riporterei alla misura unitaria, dividendo per l'impedenza caratteristica usata per la carta , vedrei dove il cerchio corrispondente a quella reattanza interseca il cerrchio esterno e in quel punto e' indicata la lunghezza in frazione di lunghezza d'onda e di qui risalirei alla lunghezza fisica.

Comunque dato che anche i miei ricordi cominciabo ad essere confusi, ho un programma (fatto fare ad un amico,. quando facevo progetti di amplificatori a1,7 Ghz)che tra l'altro risolve questi problemi senza bisogno della carta di Smith . Se ad Andrea puo' interessare , basta che mi mandi un mail e gli rispondo col programma (gira sotto DOS ed e' di piccole dimensioni) MICROSTR.exe. Una delle possibilita' offerte e' proprio il dimensionamento degli stub ,partendo dalla suscettanza,oltre al calcolo dell'amplificatore con microstriscie,partendo dai parametri S del transistor..

Ciao Giorgio

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non sono ancora SANto per e-mail
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giorgiomontaguti

eccoooo...insommaaa....giusto, vedo che i miei ricordi sono piuttosto offuscati....e ho preso pure la lode in campi e certi esercizi sulla carta di smith li ho incorniciati da tanto li avevo fatti bene....ma se passa l'acqua sotto i ponti ;-)

Ste

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Feynman sarebbe riuscito a spiegare la meccanica quantistica a una
gallina, ma non sarebbe stato superficiale. [cit. Boiler, i.h.e. 21.01.2006]
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PeSte

Ciao Ste Invece io in Campi elettromagnetici ,,,ci capivo poco.... i modi TME ecc non li ho mai capiti bene e le guide d'onda per me sono rimaste un vago ricordo confuso. Invece i parametri S ( almeno quel tanto che serve,) me li sono dovuti ristudiare ,quando mi servivano amplificatori a 1.7 Ghz a microstriscie,per ricevere il satellite geostazionario Meteosat. (da non confondersi con Mediaset !!!) Trovai un articolo molto ben fatto su Wireless Word che usava la carta di Smith partendo dai parametri S .... e ne parlai con un amico molto in gamba, che mi fece un programma per il calcolo... senza carta !! Comunque quanto ad offuscamento ..mi difendo anch'io !!!

Ciao Giorgio

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non sono ancora SANto per e-mail
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giorgiomontaguti

poche idee, ma ben confuse :-D

ah ah

Ste

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Feynman sarebbe riuscito a spiegare la meccanica quantistica a una
gallina, ma non sarebbe stato superficiale. [cit. Boiler, i.h.e. 21.01.2006]
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PeSte

giorgiomontaguti ha scritto:

Beh, la carta di Smith serve per mappare in maniera grafica la trasformazione tra l'impedenza (normalizzata) ed il coefficiente di riflessione. La relazione =E8 semplice, ma in campo complesso puo' essere antipatica da calcolare a mano. Sulla carta di Smith si rappresenta con coordinate polari il coefficiente di riflessione, il cui modulo =E8 sempre inferiore a 1 nei circuiti passivi: si tratta dunque di un cerchio di raggio unitario. All'interno del cerchio, sono riportate le coordinate corrispondenti all'impedenza normalizzata (o l'ammettenza). Date le propriet=E0 della trasformazione in questione, si dimostra che le linee a parte reale ed immaginaria costante dell'impedenza sono dei cerchi a loro volta, il che d=E0 luogo all'intreccio di linee che forma il sistema di coordinate dell'induttanza (o ammettenza) normalizzata. Durante la propagazione su una linea con una data impedenza caratteristica, l'impedenza si trasforma, ma le espressioni sono scomode da utilizzare a mano. Il coefficiente di riflessione invece ha modulo costante e la traslazione corrisponde ad uno sfasamento. Sulla carta di Smith, questo corrisponde a tracciare un arco di cerchio il cui centro =E8 nell'origine e la cui lunghezza =E8 la lunghezza elettrica dello spostamento (lunghezza geometrica diviso la lunghezza d'onda del segnale). La direzione (oraria/antioraria) dipende dal fatto che ci si muova verso il generatore, oppure verso il carico. In alcune carte di Smith, questo =E8 indicato con delle freccette sul goniometro che circonda la carta e che serve per misurare gli angoli degli archi di cerchio. Le scale che sono sovente presenti sotto servono per calcolare cosette simpatiche, tipo il modulo del coefficiente di riflessione, o il suo quadrato. La carta di Smith, nata come ausilio di calcolo (un po' come un regolo calcolatore o i nomogrammi diffusissimi fino ad una ventina di anni fa), tuttavia si dimostra un eccellente sistema per presentare i risultati, permettendo con un solo colpo d'occhio di apprezzare il coefficiente di riflessione e l'impedenza normalizzata. Per questa ragione, =E8 ancora studiata ed utilizzata, anche se non =E8 necessaria quando si fanno i calcoli con mezzi pi=F9 potenti come il computer. Oggi, molti analizzatori vettoriali di reti hanno almeno una opzione per mostrare i parametri scattering sulla carta di Smith.

Scusate per la lunghezza, vado a memoria e spero che qualcuno vorr=E0 scusare e correggere le eventuali imprecisioni presenti.

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Darwin

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