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- pubblicata
7 anni fa
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non completa. Ciao Gab
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Perche' dicci cio' ?
saranno mai in grado di evitare variazioni. I veri strumenti di rferimento sono quelli che si basano su processi fisici ma non sono alla
per avere un riferimento a livello professionale. Ciao
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Definire "livello professionale" Perche' detta cosi, non significa una minghia
Il 11/06/2016 11.30, Gab ha scritto:
In metrologia esiste una catena di riferibilita' dei metodi a quello definitivo a quello di riferimento a quello di routine ecc.
es. la pila daniell e' il calibratore definitivo; il calibratore commerciale e' quello di riferimento, calibrato sulla pila daniell; il tester e' il metodo di routine, calibrato sul calibratore industriale a livello dei laboratori commerciali di certificazione.
Se sai dove sei nella catena, non e' una presa in giro.
Questo qui comunque e' un dispositivo hobbystico. E' calibrato contro un tester di ottima qualita' e certificato (keysight ex agilent ex HP), ma che a sua volta e' uno strumento di lavoro "finale", non proprio un calibratore (esiste una variante 3458A come calibratore, per uso metrologico e non operativo).
La scheda costa 50 dollari, di cui 5 per i componenti e 45 per la calibrazione :-)
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Giacobino da Tradate ha scritto:
, non
forse volevi scrivere pila Weston.....
nio ho frequentato ,per lavoro, diversi lab. di calibrazione (colonnetti e HP) ma come riferimenti di V primari, di pile non ne usavano +. riferimenti elettronici in ambienti altamente termostabilizzati,si
Il 11/06/2016 12.45, emilio ha scritto:
ops
bravo esatto Weston, quella che eroga tensione ma non corrente.
x curiosita': esistono alternative "assolute" alla Westen (cadmio e mercurio = illegali), anche accademiche ?
La catena di riferibilita' da qualche parte deve pur iniziare.
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Giacobino da Tradate ha scritto:
ino troppi problemi rispetto ai riferimenti elettronici
le caratteristiche del silicio,opportunamente drogato a formare riferimenti ultra stabili e precisi
Giacobino da Tradate ha scritto:
Certamente:
Ciao
-- Giorgio Bibbiani
Il 11/06/2016 13:41, Giacobino da Tradate ha scritto:
citato anche nell'altro post: non alla portata di un comune laboratorio...
-- bye !(!1|1)
Il 11/06/2016 12:09, Giacobino da Tradate ha scritto:
a me non risulta anche il vecchio (anni 70) testo di elettrotecnica ITIS ricordo che citava la cella di Weston ma certamente potrei sbagliare, per cui sarebbe gradito qualche riferimento anche se wikipedia scrive: The earliest voltage references or standards were wet-chemical cells such as the Clark cell and Weston cell, which are still used in some laboratory and calibration applications.
l'hobbista autocostruttore spenderebbe una trentina di euro solo per
poi il riferimento segue un procedimento di aging prima della calibrazion e
rimane un ottimo prodotto relativamente al prezzo e se avessero eseguito un aging di un paio di migliaia di ore, invece che di 250,
delle parti per milione...
decisamente meglio di una cella di Weston
-- bye !(!1|1)
Il 11/06/2016 11:30, Gab ha scritto:
n nquello cui ti riferisci sono i sistemi di riferimento usati dal NIST, INRIM, ecc. dubito che il comune professionista abbia un sistema raffreddato a elio liquido
o forse ti riferisci alle obsolete celle di Weston?
alternative a semiconduttori, quelli che il NIST definisce riferimenti di tensione secondari (secondary standards) vedi:
quindi
-- bye !(!1|1)
not1xor1 ha scritto:
Premesso che Giacobino ha gia' corretto il lapsus, risulta anche a me che un tempo si utilizzasse la pila Weston come riferimento di tensione, ne avevo letto per la prima volta su Purcell, La Fisica di Berkeley vol. 2., che risale agli anni '60.
Ciao
-- Giorgio Bibbiani
Il 11/06/2016 16:05, Giorgio Bibbiani ha scritto:
-- bye !(!1|1)
Il 11/06/2016 15:36, not1xor1 ha scritto:
For DC voltage, Fluke has one of the few metrology labs in the world to house a JJA (Josephson Junction Array). See Figure 2. The JJA produces 10 V with an uncertainty of 6 parts per billion.
quindi 10V +/- 60nV
-- bye !(!1|1)
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