Anticalcare elettronici

Salve a tutti.

Vorrei sottoporvi all'attenzione la questione degli anticalcare elettronici.

Alcuni anni fa, su Nuova Elettronica, apparve un progetto che aveva lo scopo di limitare i danni causati dal calcare sugli utilizzatori della rete idrica di casa. Si trattava di un generatore di campo magnetico variabile da applicare lungo la tubazione dell'acqua che si intendeva trattare. Avvolgendo diverse spire lungo il tubo di mandata, tramite il suddetto campo magnetico si aveva la ionizzazione dei sali disciolti dell'acqua, i quali, assumendo carica di identica polarità si respingevano invece di attirarsi, limitando la formazione di depositi sulle varie utenze, quali scaldabagno, lavatrici, rubinetterie e via dicendo.

La stessa Nuova Elettronica ammetteva comunque un'efficacia non superiore al

40-50 %, ciò dovuto anche al fatto che i sali disciolti non venivano affatto eliminati, ma soltanto resi, per così dire, "innocui".

Oggi il mercato prolifera di questi ionizzatori, venduti anche a prezzi esorbitanti, ma di fatto la loro efficacia e molto dubbia, sia perchè non svolgono alcuna azione di eliminazione del calcare e sia perchè, nel caso di un utilizzatore distante dal circuito ionizzante, le molecole precedentemente ionizzate perdono la loro carica.

Di fatto uso da circa tre anni il circuito di Nuova Elettronica e devo dire che non ho trovato signifativi miglioramenti rispetto a prima dell'installazione.

Ho cercato invano in rete un circuito che fungesse soprattutto da filtro e provvedesse ad eliminare a monte, mediante depositazione, i sali disciolti, ma di questo genere esistono solo soluzioni di carattere chimico.

Nella mia mente contorta è allora maturata un'idea che vorrei sottoporvi.

Pensavo di inserire immediatamente a valle dello ionizzatore alcune "retine" opportunamente isolate dal punto di vista elettrico attraverso le quali far fluire l'acqua. Ognuna di queste reti viene sottoposta ad una certa differenza di potenziale rispetto alla massa del tubo dell'acqua. Rispettivamente una retina viene polarizzata positivamente, alternandosi con una polarizzata negativamente. L'isolamento elettrico è necessario per evitare l'ettrolisi. La rete con la carica positiva dovrebbe attrarre gli ioni negativi e viceversa quella polarizzata negativamente. Questo dovrebbe consentire ai sali di depositarsi sulle retine stesse, che così fungerebbero da vero filtro. Ovviamente un circuito di controllo della corrente di polarizzazione potrebbe proteggere il sistema nel caso una delle reti andasse in basso isolamento, bloccando il circuito per evitare l'ettrolisi e avvisando con un apposito segnale. Ovviamente anche le reti andrebbero pulite o cambiare con regolarità, quando lo spessore dei depositi raggiunge una certa consistenza.

Complessità a parte di questa realizzazione (contenitore idoneo a lavorare almeno a tre atmosfere, isolamento delle reti e loro dimensionamento....) pensate che in linea teorica possa funzionare?

Oppure conoscete altre soluzioni "filtro" non chimiche valide che non sono riuscito e reperire in rete?

Grazie a chi volesse rispondermi.

Stefano

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Stefano Biagioli
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... Calfort.... Ciao gigio

"Stefano Biagioli" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@tin.it...

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gigio

molecole

Se le specie non sono gia` ionizzate per conto loro, non c'e` verso di ionizzarle con un campo magnetico esterno.

opportunamente

Ognuna di queste reti

tubo dell'acqua.

una polarizzata

Se dici positiva o negativa rispetto al tubo, non sono piu` isolate :-)

--

Franco

Um diesen Satz zu verstehen, muß man der deutschen Sprache mächtig sein.
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Franco

Probabilmente intendeva dire che la rete metallica deve essere rivestita di isolante per impedire il passaggio di corrente continua. Gli ioni sarebbero attratti dal campo elettrostatico, ma dubito che se ne possa creare uno abbastanza forte da trattenere gli ioni trascinati dalla corrente (idraulica!). Forse in acque chete ...

Ciao.

lucky

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lucky

"Stefano Biagioli" ha scritto nel messaggio

Molto meglio dei grossi magneti fissi applicati possibilmente intorno al tubo d'ingresso, il problema principale e' il ristagno nei tubi, se ristagna troppo si perdono i benefici.

La soluzione chimica e' usa sola: filtro a resine che toglie tutto il calcare, ha pero' lo svantaggio che non si puo' immettere nei tubi acqua a 0 gradi, quindi bisogna necessariamente miscelarla con acqua non trattata e buona parte del beneficio va a farsi benedire. Ti descrivo la mia esperienza personale: tempo fa avevamo dotato l'impianto condominiale di un filtro a magneti fissi molto costoso (ai tempi mi sembra che costasse intorno ai 10'000 euro), ad un certo punto mi sono accorto che dovevo pulire troppo spesso il filtrino neoperl che ho sui rubinetti ed ho avuto il sospetto che il filtro non funzionasse piu', con il mio Gaussmetro ho provato a misurare questo filtro ed ho constatato che non aveva piu' campo magnetico, ho allora cercato dei grossi magneti, non trovandoli sono andato in fabbrica e me li son fatti fare, li ho applicati esternamente tutti intorno al tubo ed i problemi sono spariti.

Ultimamente alcuni condomini, scontenti di supposte incrostazioni dovute probabilmente a ristagni, hanno voluto (con notevole spesa d'installazione e manutenzione) installare un grosso filtro a resine malgrado il mio parere negativo, devo dire che sono stati soldi buttati dato che non hanno riscontrato alcun miglioramento e lo hanno riconosciuto.

Non so dirti niente.

Gia' detto sopra.

Ciao Celso

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EMAIL: snipped-for-privacy@freesurf.ch H.P.:

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Celsius

Vero!

Neanche, perche' dopo che si sono depositati i primi ioni (ammesso che si fermino, e soprattutto che siano ionizzati), la carica degli ioni cancella quella della rete.

--

Franco

Herz, mein Herz, sei nicht beklommen und ertrage dein Geschick.
(H. Heine)
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Franco

Ciao Franco e Lucky, grazie innanzitutto per la risposta.

Riguardo la ionizzazione esiste un'ampia letteratura in merito questi apparecchi, ti riporto solo alcuni link:

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Ditando con Google "electronic descaler" puoi trovare una marea di articoli e di ricerche di laboratorio.

Riguardo la seconda questione, sull'annullamento della carica della rete, il concetto che volevo esprimere è paragonabile a quello dell'EAT nel tubo catodico, dove gli elettroni vengono attratti dalla carica positiva dell'anodo sempre, essendo sempre l'anodo alimentato e quindi non suscettibile di annullamento di carica. Così le reti, isolate elettricamente per evitare elettrolisi, sarebbero sempre alimentate come avviene per un qualsiasi anodo.

Il concetto forse da approfondire è: di quanta differenza di potenziale necessito affinchè il flusso dell'acqua non prevalga sulla forza che trattiene gli ioni?

Su questo comunque si può anche lavorare a livello di dimensionamento fisico della struttura, dato che incrementando la sezione di questo "filtro" ne diminuirei la velocità del flusso a parità di portata richiesta.

Il concetto comunque che è alla base di questo mio ragionamento è:

di certo il calcare prima o poi si deposita, nei tubi, sulla cipolla della doccia, nella resistenza della lavatrice.... esiste un metodo per condizionarlo e farlo depositare non dove decide lui ma dove stabiliamo noi?

Io credo di si, possibile che anche il calcare debba averla vinta? :))

Stefano

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Stefano Biagioli

Direi che siano tutte bufale. Ad esempio si vede che la bobina viene avvolta su un tibo di rame. E` vero che hanno scritto due equazioni di maxwell semplificate, ma non sanno cosa vogliano dire. Si vede che hanno pensato "il rame non e` magnetico e quindi non disturba il campo magnetico". Sfortunatamente non e` vero. Il campo magnetico variabile e` schermato anche dal rame.

Quello che non fanno e` calcolare qual e` il campo elettrico dentro l'acqua, e soprattutto che cosa fa quel campo elettrico sugli ioni (cose tipo mobilita`...)

Se sono isolate non passa corrente, mentre nell'eat il circuito e` chiuso.

Direi che non funzioni proprio. Ci sono dei sistemi che acchiappano gli ioni con campi elettrici e li trattengono, si chiamano resine a scambio ionico :-)

Per adesso, a meno di non toglierlo, pare che l'abbia vinta lui :-).

Vedi anche ad esempio

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Franco

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(H. Heine)
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Franco

Il principio che volevo sfruttare era quello di offrire una carica puramente elettrostatica che servisse ad attrarre le molecole ionizzate, anche il condensatore è un circuito aperto, però funziona :))

Avevo sentito parlare delle resine a scambio ionico, ma pensavo che sfruttassero principi chimici e non elettrici, buono a sapersi.

Granzie ancora per il tuo interessamento!

Stefano

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Stefano Biagioli

condensatore

Non ho capito dove vuoi mettere l'isolamento. Rete metallica isolata e immersa nell'acqua, o rete metallica nuda isolata dal tubo e alimetanzione non collegata al tubo?

Le reazioni chimiche ioniche sono controllate dai campi elettrici degli atomo :-). Era una battuta!

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Rete metallica isolata immersa nel passaggio del fluido d'acqua preventivamente ionizzato.

Imaggina, solo per esempio, una rete a maglie quadrate della larghezza di circa un millimetro. Ipotizza di renderla isolata mediante un'immersione in qualche tipo di resina. Immagina quindi d'inserire questa rete cos' preparata in una vasca metallica dentro la quale scorra da A a B il liquido in questione, il quale attraversa le maglie della rete stessa. La rete è quindi elettricamente isolata dalla vasca metallica e dal fluido che vi scorre. Ora applica ad una parte della rete che fuoriesce dalla vasca, dopo avergli tolto l'isolante, un conduttore. Un altro conduttore lo colleghi alla vasca metallica (e quindi al liquido che vi scorre). Ora se applichi una differenza di potenziale tra i due conduttori avrai una situazione generale di isolamente elettrico dovuta alla resina (che funge da dielettrico) con cui hai rivestito la rete, ma anche la condizione di trovarti immerso nel liquido un corpo che si trova ad un potenziale elettrico differente (mettiamo superiore) da quello del liquido stesso. Condizione puramente elettrostatica. Se nel liquido sono presenti ioni negativi ipotizzo che questi vengano attratti dalla rete stessa. Metti una seconda rete ad un potenziale inferiore e avrai "catturato" anche gli ioni negativi. Alla base c'è la ionizzazione del liquido... magari questa volta fatta con spire avvolte su di un tubo di PVC invece che di metallo :))

Franco, sinceramente, pensi che la notte dovrei pensare ad altro?

eheheh

Un salutone

Stefano

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Stefano Biagioli

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