Altoparlante collegato brutalmente.

Mi chiedevo come mai in un finale a transistor in classe A non si colleghi un'altoparlante al posto della resistenza Rc . Di solito infatti si collega l'altoparlante in paralleo alla resistenza Rc sul collettore. Non basterebbe togliere la RC e mettere l'altoparlante con in serie il condensatore di disaccoppiamento? Ce qualche cosa che mi sfugge? Grazie

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Massimo 1971
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Il 08/03/2013 16:26, Massimo 1971 ha scritto:

un'altoparlante al posto della resistenza Rc . Di solito infatti si collega l'altoparlante in paralleo alla resistenza Rc sul collettore.

condensatore di disaccoppiamento?

Se posti lo schema capiamo meglio. Fai un calcolo dell'impedenza all'uscita, per potenza bassa potrebbe esserci una impedenza superiore a

4-8 Ohm e in tal caso ci sta bene un trasfo d'adattamento. Giorgio
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Giorgio

Massimo 1971 ha scritto:

No, perche' allora il transistore finale non sarebbe polarizzato correttamente, dato che in classe A e' attraversato da una costante intensa corrente quiescente.

Ciao

--
Giorgio Bibbiani
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Giorgio Bibbiani

Massimo 1971 wrote in news: snipped-for-privacy@googlegroups.com:

DIci con il solo altoparlante in serie al collettore?

Se c'è il condensatore, non polarizzi il transistor nel punto di riposo

Se non c'è il condensatore, l'altoparlante è percorso dalla corrente continua di polarizzazione.

Ciao, AleX

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AleX

Il giorno venerdì 8 marzo 2013 16:54:08 UTC+1, AleX ha scritto:

Se faccio passare la continua nell'altoparlante? non va bene vero? o forse ...

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Massimo 1971

Se faccio passare la continua nell'altoparlante? non va bene vero? o forse ...

se vuoi bruciare la bobina mobile ...

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Piero

Il giorno venerdì 8 marzo 2013 18:11:47 UTC+1, Massimo 1971 ha scritto:

n

so

e

e ...

Mettiamo che uso un trasformatore per togliere la continua no..... Dalla formula che ho trovato , mi dice che la resistenza che "vedo" e' data dal numero di trasformazione n al quadrato per la resistenza in uscita , n el mio caso 8 ohm. Per esempio se al primario ho un avvolgimento da 110 V e al secondario ne ho uno da 220 V (trasformatore innalzatore giusto ?) dovr ei avere n= 2 e quindi dovrei avere un'impedenza di 16 ohm . Pero' non sono sicuro forse n e' 0,5 boh . ???

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Massimo 1971

Una volta si faceva così.

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John Doez

Massimo 1971 wrote in news: snipped-for-privacy@googlegroups.com:

No. Non va bene.

Scaldi la bobina mobile con il rischio di bruciarla e limiti la corsa utile del cono forzando una posizione di riposo diversa da quella centrale.

Ciao, AleX

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AleX

Il giorno venerdì 8 marzo 2013 18:28:50 UTC+1, Massimo 1971 ha scritto:

ul

con

i

poso

nte

rse ...

ta dal numero di trasformazione n al quadrato per la resistenza in uscita , nel mio caso 8 ohm. Per esempio se al primario ho un avvolgimento da 110 V e al secondario ne ho uno da 220 V (trasformatore innalzatore giusto ?) do vrei avere n= 2 e quindi dovrei avere un'impedenza di 16 ohm . Pero' no n sono sicuro forse n e' 0,5 boh .

Ho sbagliato ! sono 32 ohm e non 16 ! sempre se ho capito bene

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Massimo 1971

Massimo 1971 wrote in news: snipped-for-privacy@googlegroups.com:

Che poi è il metodo che usavano "sulla radio del nonno"

Trasformatore (detto di uscita) che dovrà essere costruito diversamente dal classico trasfomatore di alimentazione, in modo da tollerare la presenza della corrente continua (leggi: traferro).

Altrimenti satura e conseguentemente distorce.

Tieni conto che, a meno del rendimento, la potenza in ingresso al trasformatore è uguale a quella in uscita. Perciò se al secondario la tensione è doppia, dovrà essere dimezzata la corrente. Ecco perchè viene fuori il quadrato di n.

n=V2/V1=220/110=2 --> R2/R1=n^2=4

Se metti 8 ohm sul secondario vedi 2 ohm al primario. Se "giri" il trasformatore, vedi 32 ohm.

Articolo d'epoca, buona lettura:

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Ciao, AleX

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AleX

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