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Salve a tutti, scusate la mia ignoranza in materia... Mi potreste spiegare che differenze ci sono nello studiare i circuiti nei domini j(omega) e s?

Grazie x l'eventuale risposta

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Max
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"Max" ha scritto nel messaggio news:DaHke.63524$ snipped-for-privacy@nntpserver.swip.net...

in soldoni...nel dominio "s" hai qualsiasi tipo di segnale, se cadi in particolare in regime sinusoidale, hai s=jw (w=omega) dove w=2*pi*f e f la frequenza della sinusoide.

Ste

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PeSte

"PeSte" ha scritto nel messaggio news:edHke.13706$ snipped-for-privacy@tornado.fastwebnet.it...

Solamente questa la differenza? Se qualcun'altro le sa gli/le sono grato In tanto ringrazio sentitamente

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Max

"Max" ha scritto nel messaggio news:GgHke.63526$ snipped-for-privacy@nntpserver.swip.net...

no, ma un'altra volta sono stato ripreso perché ad una domanda generica ho risposto in maniera troppo tecnica...quindi sono partito alla larga per evitare di nuovo ;-)

Cerca di essere più preciso nella richiesta, io non sono un docente e non pretendo assolutamente di insegnare niente a nessuno...pertanto non mi metto a fare una lezione su s, omega e tutta la famiglia felice delle trasformate :-)

L'approccio migliore è che tu formuli una domanda più precisa e io, nella mia ignoranza, se riesco, rispondo.

Ciao Ste

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PeSte

"PeSte" ha scritto nel messaggio news:GoHke.13743$ snipped-for-privacy@tornado.fastwebnet.it...

Sai, io ho questa domanda a cui non riesco a rispondere, te la riporto testualmente: "Quali sono le differenze tra lo studio dei circuiti nei domini jw e s?" Ho 5 righe x rispondere e oltre alla tua risposta so in j si usano numeri immaginari mentre in s no

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Max

"Max" ha scritto nel messaggio news:WrHke.63535$ snipped-for-privacy@nntpserver.swip.net...

io risponderei così: "differenze nessuna, due circuiti si studiano allo stesso modo, sia nel dominio s che nel dominio jw, questo perché jw è un caso particolare si s, e lo ha quando il regime del sistema è sinusoidale a pulsazione w".

Bisognerebbe sapere cosa si intende per "studio dei circuiti"....altro non saprei....

Direi che anche s è complesso

Ste

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PeSte

"PeSte" ha scritto nel messaggio news:bAHke.13796$ snipped-for-privacy@tornado.fastwebnet.it...

Bisognerebbe anche sapere se s e jw sono usati allo studio di circuiti :o), anche se il NG non lascerebbe dubbi.

Ciao Mushu.

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Mushu

"Max" ha scritto nel messaggio news:DaHke.63524$ snipped-for-privacy@nntpserver.swip.net...

Pensando che tu usi questi due domini per la risposta e in frequenza e la funzione di trasferimento ti cito quanto segue. Dal libro di Fondamenti di automatica: La funz. complessa G(jw) definita per valori della variabile reale w non negativi e tali che jw non sia un polo di G(s) viene chiamata risposta in frequenza. Formalmente essa coincide con la restrizione della funzione di trasferimento G(s) ai punti appartenenti al semiasse immaginario positivo, escluso al più un numero finito di punti corrispondenti agli poli di G(s) sull'asse immaginario. D'altra parte, la teoria della funzioni analitiche insegna che ad una risposta in frequenza G(jw), w>=0, corrisponde una singola funzione di trasferimento G(s). La corrispondenza tra le due funzioni è dunque biunivoca e l'informazione in essa contenute è identica.

In pratica ciò che ha detto PeSte con un po' di chiacchiera attorno.

Ciao Mushu.

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Mushu

Grazie ad entrambe

"Mushu" ha scritto nel messaggio news:FuIke.115727$ snipped-for-privacy@twister2.libero.it...

nei

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Max

Giusto per riassumere un po' e riprendere ciò che ha detto PeSte:

Con G(s) si indica la funzione di trasferimento, utilizzabile con qualsiasi segnale d'ingresso. Con G(jw) si indica invece la risposta in frequenza e quindi in regime sinusoidale. Tuttavia come ti scrivevo prima le due funzioni sono biunivoche e hanno lo stesso contenuto informativo.

Anche se può sembrare, le due distinzioni non sono inituli, specie quando si ha che fare con segnali dotati di trasformata di Fourier.

Ciao Mushu.

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Mushu

Correggetemi se sbaglio, i segnali realizzabili fisicamente (reali) sono tutti sull'asse jw. Quindi fornire la risposta in frequenza di un circuito equivale a descriverne il comportamento per tutti i casi fisicamente realizzabili (e scusate se è poco).

sinusoidale. Solo per precisare, il regime sinusoidale è un sottoinsieme dei segnali reali. La distinzione riportata da Mushu tra le definizioni G(s) e G(jw) è comunque perfetta.

Per esempio (giusto per fare più casino) un circuito LC puro e ideale avrà due poli sull'asse jw. Questo significa che eccitandolo con la frequenza di risonanza la sua risposta tenderà ad infinito. Ovviamente quando si parla di infinito si è sempre trascurato qualcosa... Infatti il modello trascura le resistenze parassite. Con un modello più completo vedremmo che i poli non sono esattamente sull'asse jw, ma leggermente spostati nel semipiano sinistro (-a +-jwb). Non potendo eccitare il circuito in quel punto (avendo bisogno di un segnale non reale) il modello descrive una risposta di valore molto alto, ma non infinito (come accade in realtà).

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***** By The Overkill !!! *****
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Overkill

??? Questa non l'ho capita.

Mi pare che ci sia anche l'ambiguita` fra la funzione di trasferimento (ad esempio data in s) e la trasformata di laplace di un segnale, anche lei data nel piano s, che pero` secondo me e` una cosa diversa dalla precedente.

Ad esempio un gradino di tensione V0 in t=0 ha una trasformata di laplace di V0/s, ma questo non e` un polo, nell'origine.

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Franco

Um diesen Satz zu verstehen, muß man der deutschen Sprache mächtig sein.
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Franco

Il Tue, 24 May 2005 16:50:08 +0200, Max ha scritto:

Dehehioihoih! Visto che ci sono, ci metto pure i miei due cent! Ho letto il resto dei post, dunque ti dico già che le risposte sono tutte giuste...Riflettendo (per complessivi 0.5sec) però sul quesito che ti è stato posto, mi viene in mente una risposta "tipica" da esame.

Studiare un circuito attraverso la risposta in frequenza (dominio jw) significa caratterizzarne il comportamento *a regime* per segnali sinusoidali.

Invece in s studi il comportamento *transitorio* della tua rete. Contrariamente al caso del DF, ti interessa vedere cosa la tua rete fa "nei primi istanti".

Siamo sempre lì, giriamo attorno ad un concetto che torna spesso nell'elettronica, ma sospetto pure in altri campi. Hai una realtà fisica che rimane sempre la stessa, ma tu ne evidenzi aspetti attraverso degli strumenti che ti permettano di mettere in primo piano ora l'uno, ora l'altro. Un po' come studiare in DT o in DF...Le informazioni sono assolutamente le stesse, solo che la matematica che ci sta dietro è molto più pesante per alcune operazioni che per altre.

M
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Michele Ancis

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