Adattare un alim. switching...

Allora...

un amico ha comprato un ampli per chitarra dagli US...dati di targa: 4A,

110V. Dunque 500VA, per stare larghi. Si pone il problema di "adattarlo" alla nostra tensione di rete...

Ora, mentre la soluzione "immediata" è quella di procurarsi un simpatico trasfo 220/110 con i giusti VA, ci sarebbe anche l'intrigante prospettiva di modificare l'alimentatore. Io non ne so molto di alimentatori switching (tutto sommato, neanche di alim. tradizionali) ma la cosa non mi sembra troppo semplice. Dalle poche cose che so, posso prevedere di dover cambiare il ponte di diodi e gli elettrolitici sicuramente, perché ora la tensione è doppia. E va bene. Ma poi, anche la continua che viene choppata sarà doppia, dunque anche il transistor che "choppa" dovrà essere perlomeno controllato...e qui la mia capacità di analisi, in assenza di carta, schematico (che non posseggo e neanche ho l'ampli sott'occhio), e qualche buon tutorial, si ferma :)

Così, come prima idea direi che, visto che la continua di partenza ha un valore così diverso, magari bisogna cambiare anche qualche "costante di tempo", in modo che la media che esce dopo il "chop" ed il filtraggio, abbia un valore prossimo a quello che "ci si aspetta". Oppure il circuito è già in grado di per sé di regolare la frequenza in modo opportuno?

Aspetto i vostri suggerimenti, consigli, link, tutorial...

Grazie,

Michele

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M.A.
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M.A. ha scritto:

La prima domanda è: Ma c'è un trasformatore o solo uno switching ? Se già c'è un trasformatore a poco servirebbe dargli 110V a 50Hz, in quanto quello esistente, dimensionato per 60Hz, e quindi più piccolo, surriscalderebbe. Se invece i 110V vanno direttamente allo switching puoi tranquillamente metterci un trasformatore 230/110V. Modifiche allo switching per accettare 230V mi sembrano quasi impossibili.

Ciao. Giuliano

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JUL

In data Fri, 30 Apr 2004 23:36:11 +0200, JUL ha scritto:

Mi sembra di capire che tu per "switching" intenda il ponte a diodi...in tal caso, se lui me l'ha descritto giusto, è il primo componente che s'incontra.

Come ho detto me ne intendo molto poco...ma a cosa servirebbe avere un trasformatore in ingresso? L'idea degli switching non è proprio quella di trasformare una tensione a frequenza molto più alta, potendo in questo modo usare nuclei molto più piccoli (perché, a parità di tensione indotta, il flusso è proporzionalmente inferiore), per il trasformatore? Se io piazzo un trasfo direttamente in ingresso, con la 60Hz, cosa ci guadagno?

Insomma...per adesso è come ho immaginato: un trasfo 220/110 e passa la paura...modifiche all'intero circuito poco raccomandabili...

Ciao e grazie,

Michele

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M.A.

In data Sat, 1 May 2004 15:16:50 +0200, SOMMERGIBILE ha scritto:

Si, grazie. Premesso che l'ampli non è mio, io non l'ho mai visto ecc...avevo già appurato essere un alim. switching e, anch'io mi ero fatto la stessa domanda sulla sua opportunità su un amplificatore "musicale". Tieni conto però che si tratta di ampli per chitarra, dunque moooolto lontano dal concetto di "hi-fi"...;-)

No...a quanto capito la prima cosa che s'incontra è proprio il ponte di diodi...:-(

...e cosa mi dici delle nuove tensioni ai capi dei diodi? E del transistor che "choppa"? A me preme prima di tutto che i componenti siano adatti al nuovo regime...

Eh, lancia il sasso e nasconde la mano ;-))

M
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M.A.

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