Nel caso di circuiti in corto di apparati quali tv, videoregistratori..etc ho letto facendo una ricerca con gloogle del metodo della lampada in serie, mi sapete spiegare di che si tratta e come usarla ( scelta wattaggio...etc), ciaociro
ciro ha scritto:
Ne ho sentito parlare anche io da amici riparatori TV. Però la lampada non andava in serie alla rete, ma all'alta tensione (200-300V), dello stadio finale orizzontale. Per notizie più precise è meglio che vai su it.hobby.elettronica.riparazioni.
Ciao. Giuliano
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Il giorno Sun, 28 Aug 2005 10:17:26 GMT, "ciro" ha scritto:
Si tratta semplicemente di collegare una lampadina a 230 V in serie all'alimentazione dell'apparato in prova (che supponiamo sia a 230 V), allo scopo di evitare grossi danni nel caso che nell'apparecchiatura vi siano dei corto circuiti.
Giusto e così puoi "monitorare" ad occhio l'andamento dell'assorbimento da parte dell'apparecchio, magari cambiando qualche variabile. E naturalmente ti evita di "bruciare" l'apparecchio! Però deve essere dimensionata a dovere!
Il giorno Sun, 28 Aug 2005 14:53:22 GMT, Er Palma ha scritto:
Già, al variare della potenza nominale della lampadina varia l'effetto "partitore" (tra l'altro è un partitore con carico), quindi varia la tensione applicata al carico (apparecchiatura sotto test).
Ciao E' il consiglio che passo sempre a chi si trova a riparare un apparato e continua a bruciare transistor !!!! La lampada deve essere di potenza minore di quella che assorbe l'apparato quando funziona.(220 V 50 W ad es.) Ottima una abasour con una ciabatta ,modificata in modo che la lampada inserita in una presa,sia in serie ad una altra presa. !!! Se vi e' un corto secco ,tuttalpiu' si accende la lampada, altrimenti l'apparato di solito funziona a tensione ridotta (ma funziona),non si brucia niente e si puo' controllare tensioni varie e seguire i segnali fino a trovare il componente fasullo.
Ciao Giorgio
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