Ciao, ieri sera a Portobello hanno presentato un dispositivo che dovrebbe proteggere delle folgorazioni accidentali da 230V specialmente se immersi in acqua, ci ho riflettuto un po' e la sola spiegazione che ho trovato e' quella dell'uso di un trasformatore d'isolamento (anche switching per le dimensioni) e di una vasca d'acqua distillata per i test. Non so se possibile, mi ha lasciato un po' perplesso anche l'immersione di una lampadina accesa, secondo me avrebbe dovuto scoppiare per la differenza di temperatura tra vetro e acqua, forse hanno usato una lampadina da pochi watt che scalda meno. Avete qualche idea migliore?
Io conservo, leggo, consulto libri di testo vecchi e nuovi per documentarmi e aggiornarmi: Portobello non viene mai citato come fonte di sapere scientifico. Consultando Google ho scoperto che si tratta di uno spettacolo televisivo di intrattenimento... sAndrO
Non sto mettendo in discussione la validita' di un programma ma delle leggi elettriche. Trattavasi dell'ultima invenzione presentata quindi era possibile anche arrivarci solo facendo zapping e fermarsi per curiosita' scientifica.
Non ho visto la "dimostrazione" ma, in base a quanto dici, dubito che fosse una lampadina alimentata a tensione nominale altrimenti il vetro avrebbe si raggiunto temperature "pericolose".
1) L'inventore del dispositivo desidera rimanere anonimo. E' curioso questo fatto, perche'se io invento qualcosa che ritengo possa avere un successo commerciale, ci terrei a seguire la faccenda personalmente. Magari mi faccio accompagnare da una persona esperta di comunicazione, un testimonial, che sappia parlare meglio, al posto mio, ma di sicuro farei presenza.
2) Chi ha presentato il dispositivo non ha mai completato gli studi, e indossa un camice per circostanze di mero spettacolo. Scelta curiosa, direi, da parte di chi e' alla ricerca di visibilita', assegnare l'incarico di essere rappresentato in una vetrina cosi' importante ad una persona non certo smaliziata, quando messa davanti ad una platea televisiva.
3) Nell'esperimento della lampadina non trovo nulla di straordinario se non quello che ci si aspetta dalla messa in scena, ossia, che non si verifica la scarica che faccia aprire l'interruttore di sicurezza. A parte questo, tutto normale.
4) Trovo invece curioso l'esperimento del fon. In particolare, il fatto che il motore continui a girare. Se non e' stato scelto un fon con motore brushless, comincerei a sospettare che la soluzione acquosa sia veramente scarsa di minerali disciolti. Passi anche, che si possa realizzare un sistema di alimentazione che limiti (o impedisca del tutto) un transito brusco di corrente, ma l'elettrodomestico della prova si suppone apparecchio genuino da scaffale, ed e' curioso che possa girare nonostante sia immerso in un liquido, piu' o meno conduttivo, che ne avrebbe dovuto provocare almeno un malfuzionamento, se non impedirlo del tutto.
5) Cosa ancora piu' curiosa, l'ossidazione quasi immediata sulle barrette di rame del primo esperimento causata, si suppone, dal'ossigeno disciolto dall'elettrolisi che va subito a reagire col rame nudo. Curiosa, perche' contrasterebbe con l'ipotesi sopra, visto che se tutta la messa in scena fosse stata agevolata da una soluzione demineralizzata, probabilmente non si sarebbe verificata una ossidazione cosi' immediata perche' di corrente ne sarebbe circolata pochissima. Dunque, la' dentro circola sicuramente una corrente non trascurabile.
Avrei desiderato avere i dati di un amperometro, in questo particolare esperimento...
Le mie conclusioni, ad occhio, e' che il dispositivo possa contenere un sistema trasformatore-equivalente. Bisognerebbe sapere che portata di alimentazione ha, per cercare di capirne il principio di funzionamento elettrico. Certo e' che se si limitasse a qualche decina di VA, la possibilita' che dentro ci sia solo un trafo vulgaris e' concreta.
Ho visto un'unica cosa di quella trasmissione: questa dimostrazione. La lampadina era palesemente a led di quelle a bulbo trasparente con i led dritti e sottili che simulano le classiche a filamento. Giangi
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