pfc non convenzionale

Ciao, stavo pensando a un rifasatore inverting anziché boost. Questo per poter avere una tensione d'uscita più bassa della raddrizzata d'ingresso senza ricorrere a un flyback, e quindi a un trasformatore. In rete cmq non ho trovato nessuno che accennasse a utilizzare questa topologia per i pfc. Solo boost, buck-boost e sepic. Eppure mi sembra tutt'altro che impraticabile... Cosa ne pensate?

Ciao OlMirko

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Strelnikov
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Buck-boost e inverting sono due nomi dello stesso circuito.

Si puo` fare: se stai in modo discontinuo la cosa e` addirittura semplicissima perche' se mantieni costante in duty cycle (lo cambi molto lentamente con una banda massima di una decina di hertz), il buckboost ha una impedenza di ingresso resistiva e lineare. Lo svantaggio e` che in discontinuo non puoi trattare tanta potenza, o gli stress sui componenti salgono di parecchio.

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

"Franco" ha scritto

Ciao Franco, per buck-boost intendo una topologia mista con un boost seguito da un buck, (quindi con due interruttori),in modo da poter ottenere tensioni in uscita indifferentemente più alte o più basse dell'ingresso. In questo caso l'uscita è positiva rispetto alla massa, come l'ingresso. In passato, per ottenere una regolazione simile ho realizzato un alimentatorino inverting, ma a bassa tensione e potenza. Vorrei provare ad applicare il concetto a un pfc; il primo e più ovvio ostacolo da risolvere è la differenza di tensione tra masse, che risolverei utilizzando un mosfet driver high side, (a bootstrap, oppure mi pare di aver visto in giro dei mosfet driver fotoaccoppiati). Quindi, riassumendo: integrato pfc - driver high side - mosfet - induttore verso massa - diodo con catodo sul nodo mosfet /induttore e anodo verso l'uscita. Devo ancora vedere, a seconda dell'IC usato, quali misure effettuare e come riportarle sugli ingressi dell'ic con corrette escursioni e polarità (alcuni o tutti tra corrente di picco nel mosfet, corrente totale, tensione d'uscita). Oltre a poter spaziare con la tensione, avrei il vantaggio di risparmiare uno stadio anti inrush, che per la potenza in gioco (1.5KW) sarebbe piuttosto grosso. Sto ancora meditando se renderlo universale in ingresso. Mi chiedevo perché in rete nessuno abbia mai menzionato una tale applicazione. Non vorrei che abbia divvicoltà intrinseche che al momento mi sfuggono... Sennò ripiegherei su questo:

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Ciao OlMirko

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Strelnikov

"Franco" ha scritto

cosa dura assai coi PFC, poiché in ingresso si ritrovano una pulsante non filtrata... :-(

Ciao OlMirko

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Strelnikov

Ok, chiaro! E` quello che chiamo buck boost non invertente.

Andrei sui bootstrap.

QUesto e` il classico bubk-boost, invertente

In generale ti serve la tensione di uscita e la corrente di ingresso. Quella sull'induttore e` piu` difficile da usare perche' la sua relazione con la corrente di ingresso cambia con il duty cycle.

Il problema, rispetto al boost, e` che assorbi all'ingresso una corrente impulsiva, che sollecita pesantemente i condensatori di ingresso e richiede un filtro piu` costoso rispetto rispetto al boost normale. Nel boost, l'induttore dello switching e` gia` una parte del filtro di ingresso. Per il resto hai ragione: tensione piu` bassa e controllo dell'inrush current (e del cortocircuito di uscita).

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Franco

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(L. Wittgenstein)
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Franco

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