Fusibili da stampato

Ciao,

mi riferisco ai fusibili assiali, tipo questo ad esempio:

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Domanda: a parte utilizzare due pin femmina (scomodi da saldare e poco resistenti) cos'altro si può utilizzare per permettere un'agevole sostituzione?

Marco

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Marco Trapanese
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Marco Trapanese:

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Qualcosa che non ci sia bisogno di sostituire?

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F. Bertolazzi

F. Bertolazzi ha scritto:

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Giusto! Non li ho mai usati, li ritieni adatti a proteggere un motore DC o uno stepper? Li metterei sull'uscita per proteggere il driver da eventuali corti o connessioni sbagliate. Le correnti in gioco sono di

2-3 A fino a 40V massimo.

Grazie della dritta Marco

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Marco Trapanese

Un bel giorno Marco Trapanese digitò:

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L'unica cosa da tenere presente è che i ripristinabili quando intervengono non aprono del tutto il circuito, ma limitano la corrente a un valore indicato a volte come "latching current", che è minore della hold current ma non è trascurabile. Tempo fa feci degli esperimenti con certi fusibili della Raychem (la serie RXE, mi pare) e vidi che per certi modelli, specialmente quelli piccoli, la latching current era quasi uguale alla hold current.

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dalai lamah

dalai lamah ha scritto:

Questo potrebbe non essere un grosso problema in quanto l'utilizzo è la protezione dei mosfet di potenza per il controllo di motori dc o stepper.

Un'altra cosa che mi sembra di avere capito (per lo meno leggendo un datasheet di uno di questi ripristinabili) è che il tempo di intervento è legato alla corrente sopra la holding current.

Cioè, più la corrente supera la h.c. più il fusibile interviene rapidamente. Il problema è che i componenti che ho visto, ad es:

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hanno la tripping current quasi al doppio della holding! Quindi per avere un intervento sufficientemente rapido (per preservare il mosfet) deve comunque passare una bella botta di corrente.

Questo mi preoccupa di più.

Marco

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Marco Trapanese

Un bel giorno Marco Trapanese digitò:

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In realtà anche se guardi un fusibile "tradizionale" vedrai che le cose non cambiano moltissimo; fino a correnti di 2*Ih il tempo di intervento è di secondi o minuti a seconda del tipo. I fusibili sono fatti principalmente per proteggere le macchine elettriche, o comunque gli apparati che si guastano per colpa del riscaldamento per effetto Joule, ed è per questo che per essi viene spesso fornito il parametro I*I*t. Per proteggere il tuo MOSFET hai sostanzialmente due strade, o lo sovradimensioni quel tanto che basta perché possa tollerare una I*I*t maggiore a quella del fusibile, oppure effettui una protezione elettronica (ad esempio mettendo una resistenza di sensing e tagliando il pilotaggio dei MOSFET se la corrente va oltre la soglia desiderata).

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dalai lamah

dalai lamah ha scritto:

Il mosfet in questione è integrato in un integrato :) (che l'amico Bertolazzi ben conosce: l'A3977). In realtà dovrebbe già avere le sue brave protezioni - compresa la R di sense - ma ho verificato che si può danneggiare se sollecitato con corto-circuiti.

Da qui l'idea di inserire un fusibile sulle linee che vanno alle fasi del motore passo-passo. Temo però che la cosa non risolva molto...

Marco

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Marco Trapanese

Marco Trapanese:

Eh, dissaldarlo distruggendolo non è poi così difficile...

Com'è che l'avevo fulminato? Non era *togliendogli* il carico?

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F. Bertolazzi

F. Bertolazzi ha scritto:

Si, collegando o scollegando il carico mentre è acceso è un buon modo per romperlo. Ma anche giocare a cortocircuitare le uscite lo è :)

Marco

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Marco Trapanese

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