condensatori e dubbi normativi, please help!

Un condensatore utilizzato come ballast reattiva in una piccola sezione di alimentazione transformerless di un circuito più grande, che serve a ricavare una tensione ausiliaria non isolata dalla tensione di rete, deve essere necessariamente di classe X? La sezione in oggetto si trova a valle di un fusibile di protezione e di un interruttore a stato solido, condivisi con altre parti del circuito. I miei dubbi nascono dal fatto che le norme a riguardo, tipo EN 132400 e UL1414, definiscono i condensatori di classe X come quelli connessi attraverso la linea, e che in caso di guasto non producano rischi di scossa elettrica. Nel mio caso però il condensatore non si trova direttamente connesso sulla linea, ma vede in serie il suo carico, una resistenza per ridurre il Q, un fusibile di protezione e un interruttore di azionamento. Il mio problema nasce da limitazioni di spazio, essendo in genere i condensatori X1, X2, X3 molto più voluminosi di condensatori generici di tensione equivalente. Se la risposta fosse affermativa, allora anche i condensatori usati per esempio nelle reti snubber sui mosfet lato primario in molte topologie switching dovrebbero essere di classe X... In fondo si trovano connessi sotto rete, connessi con altri elementi tipo diodi o resistori, magari a valle di un ponte raddrizzatore...

Grazie OlMirko

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strelnikov
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"strelnikov" ha scritto

Un condensatore utilizzato come ballast reattiva in una piccola sezione di alimentazione transformerless di un circuito più grande, che serve a ricavare una tensione ausiliaria non isolata dalla tensione di rete, deve essere necessariamente di classe X? La sezione in oggetto si trova a valle di un fusibile di protezione e di un interruttore a stato solido, condivisi con altre parti del circuito. I miei dubbi nascono dal fatto che le norme a riguardo, tipo EN 132400 e UL1414, definiscono i condensatori di classe X come quelli connessi attraverso la linea, e che in caso di guasto non producano rischi di scossa elettrica. Nel mio caso però il condensatore non si trova direttamente connesso sulla linea, ma vede in serie il suo carico, una resistenza per ridurre il Q, un fusibile di protezione e un interruttore di azionamento. Il mio problema nasce da limitazioni di spazio, essendo in genere i condensatori X1, X2, X3 molto più voluminosi di condensatori generici di tensione equivalente. Se la risposta fosse affermativa, allora anche i condensatori usati per esempio nelle reti snubber sui mosfet lato primario in molte topologie switching dovrebbero essere di classe X... In fondo si trovano connessi sotto rete, connessi con altri elementi tipo diodi o resistori, magari a valle di un ponte raddrizzatore...

S: ma che lingua pari? :-) Posta uno schemino in Fidocad, no?

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Sito di schemi elettronici utili e belli, 
di "SOMMERGIBILE": 
http://am3zz.altervista.org
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SOMMERGIBILE

Il 03/09/2013 12.01, SOMMERGIBILE ha scritto:

Alla fine la domanda si riduce a questo: Il condensatore serie di un alimentatorino non isolato a caduta reattiva, deve necessariamente essere di classe X?

E, se vogliamo: sono applicabili le norme:

UL 1414 EN 132400 IEC 60384-14

a tale condensatore?

1) Non lo sai 2)Lo sai ?

Ciao OlMirko

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strelnikov

I miei dubbi nascono dal

Qui dovresti specificare se un utente puo' venire a contatto col circuito a valle del condensatore, che e' l'informazione primaria per fare delle considerazioni. In sostanza se il C. va' in corto si possono avere gravi conseguenze? questo lo sai solo tu che conosci lo schema e l'utilizzo. Giorgio

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Giorgio

Il 03/09/2013 15.16, Giorgio ha scritto:

No, è tutto racchiuso in un contenitore a doppio isolamento.

Ciao OlMirko

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strelnikov

Il 03/09/2013 16:30, strelnikov ha scritto:

Non sono un esperto in materia, cmq

C'e' un avviso sul contenitore del pericolo che si incorre nell'aprirlo? Se il C va' in c.c. ci sono eventuali cavi uscenti che, nel normale uso dell'apparecchio, possono divenire pericolosi per l'utente?

Se ritieni che il guasto col c.c. del C non possa arrecare in nessun modo danni a persone io userei cmq degli X2 in quanto e' collegato, anche se attraverso un carico, alla tensione di rete. Inoltre questa categoria e' testata a piu' di 2KV ed adatta a lavorare di continuo ai

230V - 50Hz Mettici ad esempio un fusibile veloce a monte in modo che se va' in c.c. viene a mancare la tensione.

Giorgio

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Giorgio

Il 03/09/2013 17.30, Giorgio ha scritto:

Non mi pare, devo verificare.

no

Come avevo detto nel primo post, la sezione in questione condivide con il resto del circuito sia un fusibile di protezione che uno switch semiconduttore (un mosfet). Quest'ultimo attiva per periodi di tempo determinati tutto il circuito, sezione di alimentazione aux. compresa. Da qui accarezzavo l' idea di interpretare la frase ".....condensatori per l'eliminazione dei radiodisturbi PERMANENTEMENTE sottoposti alla tensione......." per escludere il mio caso.

Ciao OlMirko

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strelnikov

Il giorno Tue, 03 Sep 2013 17:41:23 +0200, strelnikov ha scritto:

Sono d'accordo con te dal punto di vista tecnico, ma la questione è più burocratica che tecnica, perchè la tua interpretazione della norma può essere sempre messa in discussione da qualcuno, a meno che tu non riesca ad ottenere un parere per iscritto da un ente certificatore, o anche un laboratorio per la certificazione CE.

Con l'omologazione hai un sempre un appoggio in caso di problemi.

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ciao 
  Stefano
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SB

per "Permanentemente" si intende quando "e' collegato" pensa ad esempio ad un alimentatore o un caricabatterie switching, mica sono sempre connessi alla rete, ma solo quando li usi si. Per me qui non la spunti anche se il C e' sotto tensione per un alcuni intervalli rispetto l'uso generale dell'apparecchio. Cmq il grave nasce quando c'e' la potenzialita di fare secco qualcuno a causa di un guasto, mi sembra di capire che qui tale sfortuito caso non possa presentarsi, per cui il non usare gli X2 non sarebbe poi proibito dal punto di vista del buon senso e della sicurezza. ciao Giorgio

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Giorgio

Il 03/09/2013 17.54, SB ha scritto:

Insomma, meglio non rischiare. Grazie

OlMirko

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strelnikov

Il 03/09/2013 18.40, Giorgio ha scritto:

Grazie per il parere.

Ciao OlMirko

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strelnikov

Il giorno Wed, 04 Sep 2013 08:38:56 +0200, strelnikov ha scritto:

Il fatto stesso che ti sei posto il problema e hai chesto pareri qui indica che non vorresti rischiare.

Al limite fai una prova cortocircuitando il condensatore e vedi cosa succede. Documenta il tutto, con un a relazione e magari un filmato e aggiungilo al fascicolo tecnico.

E' un criterio simile a quello che ad esempio si usa con i Triac, dove sul case TO220 non è possibile mantenere le distanze previste dalla norma, vengono cortocircuitati i pins e il circuito non deve essere pericoloso.

Ricordo un vecchio thread:

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ciao 
  Stefano
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SB

Il 04/09/2013 10.47, SB ha scritto:

Avevo già pensato di utilizzare due condensatori in serie anziché uno di doppio valore. A dirla tutta pensavo di utilizzare due MLCC in smt in serie, per un totale di 900Vdc. La corrente in gioco è tale da non impensierire termicamente i condensatori. In caso di cortocircuito di un condensatore, avrei avuto soltanto un raddoppio di corrente.

Ciao OlMirko

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strelnikov

Il giorno Wed, 04 Sep 2013 12:19:18 +0200, strelnikov ha scritto:

L'idea è buona, stressi meno i componenti. I condensatori X sono studiati per reggere la 250V~ ma il dielettrico deve poter reggere sovratensioni ben maggiori.

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La dissipazione sul condensatore dipende dalla parte non reattiva del C, il cosiddetto Tan Delta.

Difatti bisogna considerare anche ill circuito seguente al condensatore, comunque se c'è un fusibile che salta in caso di problemi direi che si può fare.

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ciao 
  Stefano
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SB

strelnikov ha scritto:

Non vedo differenza con i condensatori usati (in cui non vedo nessuna X o simbolo speciale) come buffer dopo il ponte diodi di qualsiasi alimentatore switching o lampadina a basso consumo a meno che i diodi non siano per la norma qualcosa di speciale e che un fusibile o una resistenza posti prima del condensatore del tuo caso non siano.

Giulia

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Giulia

Il 04/09/2013 14.46, Giulia ha scritto:

Nemmeno io... Credo che si tratti di interpretazioni più o meno restrittive della norma, come diceva SB.

Ciao OlMirko

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strelnikov

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