Non si può mettere una resistenza, perchè dovrebbe dissipare la stessa
> corrente che passa per il diffusore: quindi se stai mandando 60W al
> diffusore, pure la resistenza ne deve dissipare 60...
Era quello che temevo, pur non essendone sicuro...
Piuttosto in genere gli amplificatori possono scendere di un livello
> d'impedenza: cioè in genere possono lavorare sia su 4 che su 8ohm (su 2ohm
Il mio può pilotare due serie di casse. Se sono usate separatamente, accetta 4-16 Ohm d'impedenza, che però diventano 8-16 Ohm se tutte le casse sono attivate contemporaneamente. Così recita l'etichetta d'avvertimento a fianco alle boccole d'uscita...
E a me servono tutte le casse contemporaneamente, quella che contiene l'altoparlante in questione farebbe da subwoofer...
Ecco la storia completa. Anni fa iniziai a strimpellare un basso elettrico, tuttavia pur essendomi procurato lo strumento, non avevo fatto altrettanto con l'amplificatore. Un po' per risparmiare, un po' perché gli ampli integrati da chitarra non m'hanno mai convinto piú di tanto, visto che ero e sono il classico smanettone e che mi era passata per le mani una rivista di «Nuova Elettronica» contenente un articolo sulla progettazione di casse acustiche, pensai di costruire da me la cassa e amplificare il mio segnale con l'amplificatore dello stereo. Cosí progettai secondo le formulette questa specie d'armadio bass-reflex, con due condotti dimensionati a occhio perché mi riusciva difficile reperire la strumentazione necessaria alla taratura. L'altoparlante invece l'avevo comprato in offerta. Interruppi però il montaggio quando era quasi completato per fare dell'altro, dopodiché mi iscrissi all'Università e in conseguenza di questo smisi di suonare il basso. Il mobile incompleto è rimasto a far polvere per anni in attesa del tempo e della voglia di riprendere a suonare che non sono mai arrivati. Finché, ultimamente, ho comprato, sempre in offerta, un paio di casse per lo stereo, la cui qualità non è male ma purtroppo la risposta in frequenza non scende sotto i 100 Hz circa. E cosí ho pensato: «Perché non riciclare come subwoofer quella cassa inutilizzata?» Scrivo subwoofer, ma in realtà non conosco quasi nulla riguardo i subwoofer e intendo semplicemente una cassa che mi riempa quel buco di frequenze.
Detto fatto, ho riciclato il crossover di una delle vecchie casse e collegato il tutto. Per ora solo a un canale, ma pensavo di collegarla poi in mono cortocircuitando i due canali con un paio di resistenze di mezzo, come ho letto da qualche parte in questi gruppi.
Dalla prova la cassa e l'impianto, fatto alla buona senza troppe pretese, naturalmente, sembrano rendere bene.
Il mio timore però è quello di bruciare altoparlante o ampli a causa di quel difetto d'impedenza, alzando troppo il volume.
L'ampli eroga una cinquantina di Watt nominali, mentre i trasduttore ne sopporta 200 nominali e 350 di picco.
L'altoparlante? O il subwoofer?
Qui, purtroppo, si va ben oltre le mie conoscenze in materia... :(
Il diametro è d'una ventina di centimetri, la risposta in frequenza da
Allora, tu hai preso un woofer per auto da 20 centimetri, e ancora non ho capito se con una sola bobina mobile (2 terminali di collegamento) o con due (4 terminali)
- Se ha 4 terminali, la sua cassa da subwoofer dovra` avere 4 morsetti (la cassa che gli hai fatto difficilmente e` da subwoofer e neppure so se funzioni bene, ma andiamo per gradi)
- Una fs a 35 Hz per un 20 cm significa in media un woofer a bassa sensibilita` (87...91 dB). Ora, se mi dici che non e` troppo rigido o troppo cedevole, dalle misure del magnete si puo` anche stimare approssimativamente il Qts
- Se il tuo woofer da 20 cm ha una sola bobina mobile ti converra` fargli un amplificatore a parte, e usando un operazionale di potenza della National te la caverai spendendo poco
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