termostato range da 30 a 40 gradi

Ciao a tutti!

Dovrei realizzare un termostato nel range 30 40 gradi centigradi con risoluzione di 0,1 gradi, sapreste dare indicazioni sul tipo di sensore piu' economico che possa avere questa risoluzione? sopratutto sapete se c'e' in rete qualche progetto gia' pronto?

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Diego
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"Diego" ha scritto nel messaggio news:4fb52e22$0$6822$ snipped-for-privacy@news.tiscali.it...

Se nell'economia ci metti anche il tempo forse ti conviene usare uno di quei sensori integrati che escono già in digitale(mai usati), altrimenti NTC tramite A/D,ma dovrai farti tabella e algoritmo di linearizzazione(unico metodo sul quale ho una piccola esperienza)

ce ne saranno altri credo

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blisca

Forse anche un termometro per la misurazione della febbre costo ~15-17Euro

Oppure, vedi questo:

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è un vecchio classico. Rispetto all'NTC, l'LM335 ha una risposta molto lineare caratteristica comune ai semiconduttori, oppure anche un diodo 1N4148 polarizzato direttamente e comparato con uno stabile riferimento di tensione (approccio molto hobbistico/didattico) Ciao
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http://www.voip-info.org/wiki/view/Asterisk+tips+wake-Up+and+Reminder
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Giovanni1958

iu'

n

La risoluzione non =E8 un problema, la precisione assoluta semmai. In digitale trovi molta roba. LM92 ha una risoluzione di 0.0625 =B0C ed un'accuratezza di +/- 0.33 =B0C a 30 =B0C, ad esempio. Ha anche un'uscita open-drain con funzione termostato e la funzione di interrupt. Ovviamente in I2C.

Piccio.

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Piccio

Avevo realizzato una scheda con LM74 appiccicata ad un AVR ATmega8 che inviava in 4-20mA (12V) una stringa ASCII ad un terminale a cadenza regolare (solo output, non Rx). La sonda LM74 =E8 un po' pi=F9 scarsina in precisione assoluta ma non in risoluzione. L'interfacciamento software con la sonda l'ho strutturato in modo da poter essere agevolmente cambiato ed avevo previsto anche il checksum (credo...) e l'ID di periferica ma nessuna funzione di termostato. Se pu=F2 interessarti... :-|

Piccio.

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Piccio

Diego ha scritto:

una precisazione: ti interessa la "risoluzione" o la "precisione" di 0.1°C? perchè avere una risoluzione di 0.1°C con un sensore che fa un errore di 1°C, non ha alcun senso!tipico esempio: prendi un LM35 (errore da 0 a 100°C quasi 2°C...) lo leggi con voltemtro a 4 1/2 cifre e ti leggi pure il centesimo di grado!!!! ma ha senso dire 12.45°C +/-2°C??

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emilio

S=EC se il dato che serve =E8 il salto termico. Ad esempio, la misurazione relativa ad una Peltier.

Piccio.

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Piccio

emilio :

Sì, ha senso, se ti interessa la variazione di temperatura.

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Francesco Potortì

ciao non ha egualmente nessun senso. per il semplice fatto che anche un salto termico (delta T°) è espresso da T1-T2, quindi la precisione è sempre quella espressa nella misura assoluta. se l'errore delle misure assolute è di +/-2°C anche la differenza deve essere conteggiata con uno scarto di +/-2°C. emi

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emilio

emilio ha scritto:

In linea di principio, calcolando la differenza di due misure affette da errore, e' cosi', anzi a rigore l'errore assoluto sulla misura della differenza di temperatura DeltaT = T1 - T2 dovrebbe essere +/- 4 °C, ma se, come probabile, gli errori sulle due misure di temperatura fossero correlati allora l'errore su DeltaT potrebbe risultare minore, ad es. se idealmente gli errori su T1 e T2 fossero _uguali_ allora l'errore su deltaT risulterebbe nullo o comunque pari alla risoluzione del termometro.

Ciao

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Giorgio Bibbiani
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Giorgio Bibbiani

emilio :

Non è vero per nessuno strumento di misura di cui abbia sentito parlare.

Ma naturalmente non li posso conoscere tutti. Mi sai fare un esempio di strumento di misura per cui è vero quel che dici?

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Francesco Potortì

Quindi se io misuro una temperatura T1 di 20 =B0C ed una T2 di 20.0625, il delta =E8: 20.0625 - 20.000 =3D 0.625 =B0C. Vuoi dire che a rigore potrebbe invece essere 2.0625 =B0C o -1,9375?

Piccio.

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Piccio

se la tua strumentazione di misura ha un errore di +/-2°C, devi considerare T1=20°C +/-2°C (quindi puo essere 18° o 22°) e T2 20.0625 +/-2°C (quindi puo essere 18.0625 o 22.0625) nel caso peggiore ,ch'è quello sempre da considerare se non si hanno riferimenti certi e si vuol dare una misura certificata, devi considerare T1=18°C e T2=22.0625 per cui il delta è 4.0625°C ovvero 0.0625 +/-2°C.....comunque in sostanza non ha senso dare un valore di misura che sia inferiore all'errore dello strumento usato. altrimenti che senso avrebbe avere strumenti a 7 o 8 cifre e con calibrazioni certificate da laboratori metrologici? emi

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emilio

Francesco Potortì ha scritto:

vedi risposta data a Piccio.

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emilio

Giorgio Bibbiani ha scritto:

vero....però non conoscendo esattamente il valore assoluto delle

2 misure bisogna tenere conto dell'errore che mi da il mio strumento. l'errore del delta, si puo annullare ma si puo anche sommare..... in termini pratici è come usare un metro da muratore e dire che una cosa è lunga 125.80 mm, un altra è 120.45 mm e il suo delta è di 5.35 mm. (esempio un po forzato,ma valido)
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emilio

"emilio" ha scritto nel messaggio news:jpbqto$r3n$ snipped-for-privacy@tdi.cu.mi.it... [CUT]

Ciao Emilio, l'errore citato credo come solitamente accade si riferisca a possibili/normali discrepanze riscontrabili tra i dati forniti dal costruttore e componente all'acquisto, ovvero sono solitamente tolleranze sulla produzione del componente e non indicano un componente migliore o peggiore in assoluto. Ci sono diverse tipologie di sensori/componenti dichiarati come campione di... es.corrente, tensione, frequenza ecc.. per i quali viene precisato solitamente che subiscono un procedimento di aggiustamento/taratura solitamente laser a fine processo di produzione e componenti standard i quali non sono da considerare necessariamente non precisi in assoluto, semplicemente si deve prevedere un aggiustamento nei parametri tramite la circuitazione che vai successivamente implementando. LM35 è un ottimo sensore di precisione per l'impiego generale, vanta discreta linearità che comunque si può ottimizzare con adeguate tecniche e il parametro a mio avviso più importante, la stabilità a lungo termine (chiaramente deve esistere anche nel breve termine, ovvero stabilità e coerenza nelle misure ripetute), altro parametro che non viene spesso citato è la massa termica e l'inerzia termica, ovvero quanto calore assorbe il sensore per innalzarsi di un grado, e con che velocità la temperatura sull'involucro si trasmette al sensore interno. Chiaramente, se l'applicazione che devo fare è molto particolare, allora andranno valutati anche rumore ed altro (per questo esistono sensori specifici molto più costosi come quelli da usare come riferimento).

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http://www.voip-info.org/wiki/view/Asterisk+tips+wake-Up+and+Reminder
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Giovanni1958

=B0C

...

Non sono d'accordo. L'errore delle sonde =E8 lineare per cui quel +/-2=B0C non =E8 applicabile al delta di due punti cos=EC vicini. Considerando un terzo punto adiacente (es: 22.125=B0C) e gli errori cos=EC considerati, avremmo di fronte una spezzata che =E8 un comportamento che queste sonde non hanno. Aggiungendo numerosi altri punti, ci troveremmo come possibile soluzione anche quella a denti di sega! Quella tolleranza assomiglia pi=F9 ad un offset su tutta la scala. Non fosse cos=EC, dovremmo accettare la possibilit=E0 che aumentando la temperatura il delta possa diventare addirittura negativo che bench=E8 possa avere un significato matematico sappiamo bene che nella realt=E0 non =E8 cos=EC, e la realt=E0 vince su qualsiasi teoria.

Nel tuo esempio basta sostituire le tolleranza ed il gioco =E8 fatto: T1 =3D 20+2 =3D 24=B0C T2 =3D 20.0625-2 =3D 18.0625=B0C Delta =3D T2-T1 =3D 18.0625 - 24 =3D -5.9375=B0C Ovvero, aumentando realmente la temperatura di 0.0625=B0C lo strumento ci potrebbe indicare una diminuzione di -5.9375=B0C. Neanche la pi=F9 cinese delle sonde termiche, roba da CICAP! :-(

Piccio.

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Piccio

emilio :

Ripeto, non è vero con nessuno strumento di misura che abbia mai usato o di cui abbia mai letto. Dinuovo: sai indicare uno strumento che abbia le caratteristiche che descrivi?

In generale gli strumenti di misura sono caratterizzabili con diverse misure di errore. Quando leggi precisione ±2% stai leggendo la distanza di una lettura dal valore "vero". Quando leggi risoluzione x, stai leggendo di quanto possono essere distanti al minimo due letture successive.

Ad essere rigorosi, la prima si chiama accuratezza (e non precisione). La precisione invece ti dice quanto balla la lettura, cioè quanto sono distanti diverse letture della stessa grandezza: ti indica cioè quanto sono riproducibili le misure effettuate con quello strumento. Se lo strumento non è progettato coi piedi, la risoluzione della sua scala è all'incirca pari alla precisione.

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Francesco Potortì

Piccio :

Sommato all'errore di linearità, presumibilmente.

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Francesco Potortì

emilio :

Nel tuo esempio di seguito, è vero se usi due metri diversi, ma non è vero se usi lo stesso metro.

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Francesco Potortì

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