ciao,
provo a darti uno spunto di riflessione piu' che una risposta alla tua non-domanda e ti chiedo un piccolo sforzo di immaginazione per supplire alla mancanza di una lavagna virtuale. A partire da questo forse puoi trovare la risposta a quello che cerchi.
Immagina la caratteristica I-V di un generatore ideale di corrente. E' una retta perfettamente orizzontale che interseca l'asse I (ordinata) al valore di corrente imposto: la corrente e' sempre quella indipendentemente dal valore della tensione ai suoi capi (o al nodo, se un capo e' a massa).
Ora immagina la caratteristica Ids-Vds (o Ic-Vc) di un MOS o di un bipolare *a Vg o Ib costante*. Supponiamo un NMOS o un NPN per semplicita' (in questo caso il tuo generatore e' un sinker, non eroga corrente: ciuccia, come un pozzo senza fondo; puoi anche vederlo come un generatore di corrente negativa se ti pare, considerando la corrente positiva uscente dal collettore).
Immagino che avrai visto infinite volte questa famiglia di curve (se sei arrivato a scoprire che esistono dei circuiti chiamati current-mirror, mi e' logico immaginarlo). Devi solo isolarne una che corrisponde ad un determinato valore di Vgs o di ib, cioe' della tua caratteristica di comando.
Considera ora il current mirror piu' semplice (quello con 2 transistor, uguali). Il principio e' semplice: i due transistor hanno la stessa Vgs (o ib), e siccome la caratteristica dipende da questa, le due caratteristiche devono essere uguali. La prima parte dello specchio (quella di sinistra, in quasi tutti gli schemi classici) serve proprio a fissare questa particolare curva (anche se in realta' il transistor, lavora solo su un determinato punto di tale caratteristica).
Questa curva e' proprio la caratteristica I-V del tuo transitor di uscita, quello che si comporta da generatore (quello di destra, per intenderci)
Subito una considerazione: ti ho detto che mentre il primo transistor e' fisso su un solo punto di tale caratteristica, l'altro e' libero di assumere tutti i valori della curva, quindi la corrente non sara' mai perfettamente copiata, nemmeno in un caso ideale di Rds infinita (a causa della zona lineare/saturazione
- vedi oltre).
Ora immagina la curva. A parte i valori al di sotto di una certa Vds (o Vc) e a parte una lieve pendenza crescente, puoi vedere che la parte finale della curva, per valori di Vgs (o Vc) approssima molto bene il comportamento di un generatore (sinker in questo caso) di corrente, cioe' erogare o ciucciare un determinato valore di corrente indipendentemente dalla tensione del nodo a cui e' collegato.
Ci sono due punti in cui la curva reale differisce da quella ideale di un generatore.
1) Per bassi valori di Vds (o Vc) il valore della corrente crolla, lo specchio e' in frantumi e non c'e' nemmeno il coniglio bianco che ti invita a seguirlo. C'e' in effetti una rottura di simmetria: il collegamento drain-gate (base-collettore nel BJT) mantiene il primo transistor sempre in saturazione (MOS) o zona lineare (BJT). Il secondo transistor e' libero, non ha questo vincolo e quindi puo' lavorare in zona lineare (MOS) o in saturazione (BJT), che corrisponde al tratto di caratteristica che scende rapidamente.
Questo significa che per bassi valori di carico il generatore non riesce a ciucciare la corrente imposta, ed e' anche logico da un certo punto di vista perche' un generatore reale di corrente e' comunque vincolato alla tensione di alimentazione del circuito, quindi esistera' un valore massimo di resistenza oltre al quale non riuscirai a succhiare piu' di tanto, perche' la legge di Ohm impone un limite (immagino un carico resistivo per semplicita').
In generale il valore minimo di tensione ai capi del generatore, sopra il quale esso si comporta come tale mi pare si chiami "complianza" ma non sono sicuro se e' una personale e maccheronica traduzione di "compliant". Comunque questo valore minimo (o un valore minimo di carico sul quale il generatore puo' agire) e'specificato.
2) per elevati valori di Vds (o Vc), la corrente non e' esattamente costante come dovrebbe, ma cresce. Lo specchio e' deformante, tende a "ingrassare", cosa che non fa piacere alle donne generalmente (a anche agli uomini, diciamo la verita').
Questo effetto e' dovuto alla resistenza in parallelo del generatore reale (ed e' esattamente dovuta al fatto che un transistor ha una resistenza di uscita di valore elevato ma finito, comportandosi come un generatore reale e non ideale): come aumenta la tensione ai capi di esso (vds o Vc) il generatore "reale" se ne frega, continuera' a succhiare sempre la stessa corrente, ma in parallelo si aggiunge una resistenza, un succhiatore (relativamente piu' modesto) che divora tanto piu' quanto e' elevata la tensione ai suoi capi, in accordo con quanto dice il sig. Ohm. Quindi la corrente succhiata, essendo la somma delle due, dipende lievemente dalla Vds (Vc).
Questa e' la causa della pendenza della curva per valori di Vds (Vc) nella zona di funzionamento corretto. (per inciso, avendo la curva puoi calcolare esattamente tale resistenza misurando i valori in 2 punti con un righello e facendo il rapporto). Se avessimo un transistor con resistenza di uscita infinita il problema non ci sarebbe (la curva sarebbe piatta), e in effetti dal punto di vista del design questo e' il modo con cui si cerca di ovviare a questo inconveniente e cercare di avere uno specchio che non "ingrassa": cercando di rendere piu' elevata possibile questa resistenza. (Nei MOS si puo' giocare con la lunghezza visto che la Rds dipende da essa, oppure si usano architetture piu' complicate come quella di Widlar o il cascode, con lo svantaggio di usare piu' transistor e sacrificare un po' la "complianza"(?).
Per ora hai di che riflettere. Per gli aspetti dinamici, di rumore, di mismatch... un'altra volta.
maitre Aliboron