aiuto licenza ricetrasmettitori

Per utilizzare il ricetrasmittente COBRA PR240 occorre una regolare licenza ? Distanza max a campo libero è di 5 miglia (8 km).

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Massimo
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"Massimo" wrote in news:GGXye.3465$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it:

Il COBRA PR240 appartiene ad una famiglia di apparati nati per il mercato statunitense (servizio FRS/GMRS). Tale servizio non esiste in Europa, le frequenze su cui trasmette sono assegnate ad altri scopi. Pertanto questa ricetrasmittente non è *legalmente* utilizzabile in

*nessun* paese europeo.

Le radio per comunicazioni a breve distanza nel mercato europeo sono indicate con la sigla LPD (operano con 10mW a 433MHz) o PMR446 (500mW a

446MHz). Le prime sono di libero uso (=le compri e le usi), per le secondo invece occorre una dichiarazione di inzio attività e il versamento di 12 euro/anno.

Ciao, AleX

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AleX

Per questo prodotto dovrei pagare 12 euro l'anno??

"AleX" ha scritto nel messaggio news:nPeze.45792$ snipped-for-privacy@news3.tin.it...

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Massimo

"Massimo" wrote in news:AUgze.5431$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it:

Quale prodotto? Il COBRA di cui chiedevi info? Quello è fuorilegge in Italia(UE), non lo puoi proprio usare.

I 12 euro/anno li devi pagare invece per i PMR446 vedi esempio:

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Ciao, AleX

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AleX

Solo una curiosità, Esistono, e se si, dove si vendono e quanto costano ricetrasmettitori con portata >= 15 Km ?

Bye,

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Carmine ( pikachu31NOSPAM@gmail.com (Togli la scritta NOSPAM) )
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Carmine

"Carmine" wrote in news:detze.132793$ snipped-for-privacy@news4.tin.it:

Esistono, esistono...

- gli apparati per la banda cittadina (CB) (equiparati ai PMR446, debole potenza ma data la frequenza è più probabile coprire 15km e oltre)

- gli apparati per il servizio radioamatoriale (occorre la patente)

- gli apparati per l'impiego privato/professionale (assegnazione di frequenza individuale, piuttosto costoso vedi sotto).

per l'impiego privato/professionale vedi ad esempio:

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Considera tuttavia che in quel caso occorre il rilascio di un autorizzazione generale con assegnazione di frequenza individuale e questo costa (fino a 15km 700 euro, fino a 30km 1500 euro e cosi via).

Invece, per i CB vedi:

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per i radioamatori vedi:

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Ciao, AleX

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AleX

Non dice la portata...

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Carmine

"Carmine" wrote in news:Vlxze.134350$75.5747187 @news4.tin.it:

Sono trasmettitori per VHF civile con potenza di uscita 5W (portatile) o

25W (veicolare). In questo caso la portata dipende dall'ambiente operativo (orizzonte radio), non è una questione dell'apparato: lo stesso trasmettitore può servire un area di 60km cosi come non arrivare più lontano di 3km. E comunque, come avevo già scritto: /QUOTE ON Considera tuttavia che in quel caso occorre il rilascio di un autorizzazione generale con assegnazione di frequenza individuale e questo costa (fino a 15km 700 euro, fino a 30km 1500 euro e cosi via). /QUOTE OFF

Ciao, AleX

P.S. l'orizzonte radio lo puoi calcolare in funzione dell'altezza s.l.m: d=4.12*radq(h) con d in km e h in m. Se non ci sono altri ostacoli quella è la distanza dove puoi arrivare.

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AleX

operativo

Grazie, ora ho capito.

Già, purtroppo... :( Ma perchè si paga così tanto? non capisco... e poi, cosa si rischia se si usano abusivamente?

Un'altra piccola domanda, visto che questo fatto mi incuriosisce... Ma esistono in vendita ai civili i trasmettitori satellitari?

Bye,

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Carmine

"Carmine" wrote in news:LVAze.49516$ snipped-for-privacy@news3.tin.it:

Perchè lo spettro elettromagnetico è una risorsa scarsa, (quelli che ti ho indicato sono infatti definiti "contributi per l'uso della risorsa scarsa"): le frequenze "utili" per un determinato scopo non sono un bene illimitato.

Considera che si sta parlando di assegnazione individuale di uso di una (o più) frequenza/e in un territorio di raggio 15/30/60...km. In altre parole su quella frequenza, nel territorio per il quale fai richiesta, può essere usata solo da te e da nessun altro. La medesima frequenza potrà essere riassegnata ad un altro utente solo in un altra zona tale da non interferire. E' il caso tipico delle radio usato dalle guardie giurate, dalle aziende di trasporto, etc etc. Onestamente, dubito che ad un privato, anche se si può permettere la spesa, possano venire rilasciati i diritti d'uso di una frequenza senza che ci sia almeno la motivazione del sussidio ad una attività industriale, commerciale, artigiana, etc etc. (vedi art.126 codice delle comunicazioni).

BTW, se devi impiegare due frequenze (es perchè usi un ripetitore) il canone è raddoppiato. Inoltre si deve aggiungere le spese di istruttoria e di vigilanza.

La situazione è diversa, invece, per le comunicazioni personali a corta distanza (i già citati PMR446) che impiegano delle bande di frequenza collettive (quindi in comune con gli altri utenti, non hai protezione da interferenze e disturbi). Per questi il contributo è fisso a 12 euro/anno.

Infine, ancora diverso il caso del servizio radioamatoriale: in questo caso si tratta di frequenze collettive (contributo di 5 euro/annuo), ma il tipo di comunicazione che può essere svolta è ben definito:

/QUOTE ON L?attività di radioamatore consiste nell'espletamento di un servizio, svolto in linguaggio chiaro, o con l'uso di codici internazionalmente ammessi, esclusivamente su mezzo radioelettrico anche via satellite, di istruzione individuale, di intercomunicazione e di studio tecnico, effettuato da persone che abbiano conseguito la relativa autorizzazione generale e che si interessano della tecnica della radioelettricità a titolo esclusivamente personale senza alcun interesse di natura economica. /QUOTE OFF

Parecchio. Sempre dal Codice delle Comunicazioni, art.102:

/QUOTE ON

1.Chiunque installa od esercisce una rete di comunicazione elettronica ad uso privato, senza aver ottenuto il diritto d?uso della frequenza da utilizzare, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000,00 a 10.000,00 euro.

2.Chiunque installa od esercisce una rete di comunicazione elettronica ad uso privato, senza aver conseguito l?autorizzazione generale, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300,00 a 3.000,00 euro.

  1. Il trasgressore è tenuto, in ogni caso, al pagamento di una somma pari ai contributi di cui all?articolo 116, commisurati al periodo di esercizio abusivo accertato e comunque per un periodo non inferiore all?anno. /QUOTE OFF

Il codice delle comunicazioni lo trovi qui:

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Non so esattamente a cosa ti riferisci, tuttavia considera che per accedere ad un link satellitare devi stipulare un contratto con il gestore del satellite (che probabilmente include anche il canone per l'uso delle frequenze, tipo la vecchia concessione governativa sui contratti dei cellulari)

Ciao, AleX

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AleX

Beh... su questo ci sarebbe da dire qualcosa. E' vero che è scarsa ma è anche ampiamente sprecata... ad esempio per la TV. ....e invece di usare tecnologie migliori e più adatte per essa il nostro sTATO si inventa il digitale terrestre.

Quanti MHz si sarebbero potuti liberare e concedere ad usi civili? (è inutile ricordare che i primi ad aver diritto all'uso dello spettro sono, o meglio sarebbero, proprio i cittadini).

Ciao,

--
Daniele Orlandi
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Daniele Orlandi

Daniele Orlandi wrote in news:dan4ra$lhi$ snipped-for-privacy@scotty.uli.it:

Beh, hai dei vincoli che sono dati dalla larghezza di banda del messaggio che vuoi trasmettere e dalla propagazione. Altri vincoli che nascono dall'esigenza di raggruppare servizi compatibili in termini di interferenza. E cosi via. Alla fine la coperta è corta: se la tiri verso la testa si scoprono i piedi... ;-) Comunque, a parte le battute, non so se hai presente il piano nazionale:

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è una lettura interessante.

Beh, il DVB-T è una innovazione proprio nel senso di migliore impiego della risorsa radioelettrica: nello medesimo spazio occupato da un canale RF (8MHz) lo stream digitale supporta 4-7 programmi TV. Il fattore di occupazione è almeno 1 a 4 quindi. Certo che avrebbero potuto proprio grazie a questo, ridurre il numero di canali assegnati alla TV mantenendo lo stesso numero di programmi a disposizione del pubblico.

Ciao, AleX

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AleX

Intendo, quei ricetrasmettitori che appunto si appoggiano a satelliti e coprono aree di 3000 + Kmq.

Ciao,

P.s.: Per fare + chiarezza... quei cosi con la parabola trasmittente.

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Carmine

"Carmine" wrote in news:ZFNze.50713$h5.2139232 @news3.tin.it:

un area di 3000kmq significa un raggio di 30km, la copri con un ponte radio, non ti serve un satellite ;-) probabilmente intendevi dire 3000km di raggio.

Si, ok, questo era chiaro :-) Quello che intendevo dire è: "hai in mente un satellite ed una marca di apparato in particolare?"

Perchè i telefoni satellitari sono normalmente in noleggio/vendita, vedi esempio:

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ed è la cosa più semplice.

Altri terminali satellitari sono in commercio:

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Ciao, AleX

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AleX

Certo, peccato che, da una parte il DVB è una tecnologia già vecchia (niente HDTV) dall'altra si sfrutta lo spettro terrestre per una trasmissione prettamebte broadcast che sarebbe molto più opportuna su satellite, liberando decine di MHz per applicazioni più utili al "cittadino".

Ciao,

--
Daniele Orlandi
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Daniele Orlandi

di

Si, intendevo 3000km di raggio, sucsa , ho sbagliato ;)

Si, ma ricetrasmettitori esistono? cioè, come i PMR ecc... Ed inoltre, non ci vuole nessuna licenza?

Bye,

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Carmine

ti posso dire che si sono liberete molte frequenze, nel senso che sono li inutilizzate , sono ancora assegnate ai vari servizi ma nessuno le adopera. ho uno scanner radio comperato piu o meno 10 anni fa , e ci ascoltavo di tutto, dopo anni di inattivita , lo ho rispolverato, ti posso garantire che le vhf sono un silenzio radio quasi continuo, da 137 a 138 ci sono ancora i satelliti meteo , poi niente di niente fino a 144-146 dove ci sono i radioamatori (molto pochi , una volta era tutto un chiaccherare, sui ponti pochissima attivita ) salendo su in frequenza una volta ci trovavo i vari servizi , carabinieri polizia ecc. ecc. qualcosa c'e ancora ma poco. sui 155 mhz c'era una catena di ponti della protezione civile , ognuno dei quali si attivava con un subtono diverso, sapendoli attivare coprivi bene quasi tutta l'italia (adoperato abusivamente dai camionisti , il ponte era di riserva , quindi inutilizzato in condizioni di non emergenza) , oggi il ponte non c'e piu . silenzio radio fino alla banda nautica che sta piu o meno sui 156. poi c'e qualcosa dai 160 ai 175 qualche servizio 118 su ripetitore e qualche servizio di sicurezza (esercito ?) e sporadicalmente sibili digitali (modem radio) , le moltissime ditte che affollavano le vhf anni fa sono sparite , sostituite probabilmente dai gsm visto i prezzi bassi. stessa cosa in uhf da 400 mhz in su non si sente quasi niente tranne che sibili di modem radio e qualcosa in banda amatoriale (poca attivita) i telefoni tacs che operavano in 460 mhz sono spariti stessa sorte per i tacs a 900 mhz , si sentono solo i "rumori" dei gsm , e spariti anche i cordless che si sentivano sui 40mhz e 900 mhz , sostituiti dai moderni cordless digitali molto simili ai gsm . quindi se 10-15 anni fa era praticamente impossibile passare innoservato o meglio inascoltato se si andava a parlare dove non si doveva , oggi credo che ci sia poca gente che ascolta , meglio non farlo comunque e se si fa , quando si parla niente riferimenti a nomi numeri di telefono indirizzi

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kfm

Daniele Orlandi wrote in news:daoerj$j1o$ snipped-for-privacy@scotty.uli.it:

Uhm... veramente possono fare HDTV su DVB-T, non confondere il contenuto con il metodo di trasmissione. Vedi esempio:

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(E comunque, sul vecchio, anche l'HDTV non è che sia poi cosi recente: mi ricordo gli esperimenti della RAI ai tempi di Italia '90 ;-) ).

Beh, la cosa è un po' più complessa: per prima cosa, evidentemente, come dice il nome, il broadcast è una delle applicazioni dirette al "cittadino". Inoltre la ripartizione nazionale delle frequenze avviene all'interno di quelle che sono le attribuzioni internazionali (nel nostro caso: Regione

1 ITU), quindi ci possono essere problemi con le nazioni confinanti e di mercato. In altre parole una ripartizione diversa dovrebbe essere presa in considerazione a livello di ITU (o almeno ETSI/ERO) e non solo di stato italiano.

Infine, riguardo l'opportunità del broadcast via satellite piuttosto che terrestre bisogna tenere conto che entrambe le tecniche hanno pro e contro e sono in un certo senso complementari, non alternative. Pensa alla copertura (programmi locali piuttosto che nazionali), il costo del segmento di spazio, la possibilità di impiego mobile/portatile piuttosto che fisso, etc etc.

Ma per curiosità, esattamente, a quali applicazioni più utili per il "cittadino" pensavi?

Ciao, AleX

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AleX

"kfm" wrote in news:tNPze.236$ snipped-for-privacy@news.siol.net:

Infatti, questa è stata la causa principale. Comunque anche in ambito aziendale si sta parlando di tornare alle radio, ma questa volta con i sistemi trunking (multiaccesso autogestito o pubblico) tipo il TETRA in modo da abbattere le spese di gestione.

AleX

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AleX

"Carmine" wrote in news:czPze.137475$75.5895408 @news4.tin.it:

In questi casi si parla sempre di "terminale di comunicazione", è sempre qualcosa di più complesso di un semplice ricetrasmettitore: per accedere ad un sistema satellitare c'è comunque un sistema di gestione dell'accesso. Non mi risulta che ci siano satelliti ad accesso libero: devi fare un contratto con un operatore o fornitore di servizi.

I terminali INMARSAT sono esenti da licenza (come i GSM). Esempio:

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Ciao, AleX

Reply to
AleX

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