Termofusibile, alcune precisazioni

Ho acquistato un termofusibile tipo questo:

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presenza di un lato diverso dall'altro. Ho notato anche che vengono vendute due versioni,

quello con la parte "plastica". Idee?

PS: lui si apre per aumento di temperatura esterna e non per surriscaldamento dello stesso dovuto a passaggio eccessivo di corrente (vedi fusibile), vero?

Grazie

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Franco
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Franzthepanz
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Il 18/02/19 17:28, zio bapu ha scritto:

Certo che avere un fusibile termico a 240 gradi con i terminali saldati a stagno piombo che fonde a 190 gradi mi sembra una cosa geniale.

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Giuseppe³

Infatti ho scritto a quelli del MENSA per sapere se esiste una categoria specifica. :-p

Mandi

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zio bapu

Ma il vecchissimo trucco di saldare il pezzo, "pinzando" vicino al corpo del componente con una pinza a becco... e' stato dimenticato? Mi sento vecchio...

Fabrizio

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Bowlingbpsl

Il componente si apre quando la sua temperatura raggiunge i 240 gradi. Se fuori hai dei fili che si staccano quando vengono raggiunti i 190 gradi, mi spieghi la funzione di tale componente?

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Giuseppe³

saldatura,posizionamento ...) , se poi non intervengono ?

Il termofusibile ha una reazione alla temperatura precisa (poi dipende dal componente).

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Franco Af

ha scritto:

E' possibile che i reofori siano costruiti in materiale cattivo conduttore di calore come si faceva una volta coi transistor .

termico.

Giorgio

Apple II and Apple III forever !!!

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giorgio.morocutti

Questa non l'avevo pensata, semplicemente al secondo round non ho accorciato i terminali e mi sono "spicciato".

Mandi

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zio bapu

Il 20/02/19 15:00, snipped-for-privacy@alice.it ha scritto:

Ciao Giorgio,

Ne ho sostituito uno uguale identico proprio la settimana scorsa su una piastra per scaldare i panini marca Rowenta utilizzata in un bar.

Posso assicurarti che di stagno li dentro non ce n'era neanche un atomo. Tutti i fili rivestiti con materiale per alta temperatura e rigorosamente crimpati o con connettore faston.

Ti immagini se un filo si staccasse e cadesse sulla carcassa del'affare? Il fusibile e' attaccato meccanicamente sotto la piastra di ghisa (o quel che e') e tutto l'ambiente nelle vicinanze raggiunge temperature un po' indigeste allo stagno.

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Giuseppe³

Pensavo pero' che "termofusibile" riguardasse la corrente che gli passava sopra e, per effetto della legge di Ohm, fondesse oltre certi parametri.

Invece, leggendo il thread, sembra "proprio" un termofusibile... termico. In questo caso, mi associo con la curiosita' di usare stagno che fonde prima... "anche se" ci sono svariati "anche se". Magari la stagnatura e' lontana dal punto veramente caldo e potrebbe non raggiungere temperature critiche.

Fabrizio

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Bowlingbpsl

Il 21/02/2019 10:13, Bowlingbpsl ha scritto:

[CUT]

Talvolta dobbiamo uscire dai soliti schemi che ci prefiggiamo diuturnamente e pensare che nell'industria la saldatura dei componenti non avviene nello stesso modo nel quale noi siamo abituati.....

Certa componentistica viene saldata utilizzando tecniche diverse. Un esempio tutto italiano

Io ho un vecchio modello di testa saldatrice ma va che e' uno spettacolo.....

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Ciao, Renato
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Renato_VBI

I termofusibili che ho sostituito io finora, si trovavano nei pacchi batteria o nei trasformatori, niente in grado di fondere lo stagno.

Mandi

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us. 
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zio bapu

in che film? io ricordo almeno 350, gli ultimi a base di argento oltre

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E quindi uscimmo a riveder le stelle. 
Erano cinque: mi toccai le palle. [Paolo Pellegrino]
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Herik

si ho letto, ma mai riscontrato nei fili di stagno che ho usato io.

-- E quindi uscimmo a riveder le stelle. Erano cinque: mi toccai le palle. [Paolo Pellegrino]

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Herik

ovviamente la temperatura della stazione saldante deve essere

/o

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bye 
!(!1|1)
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not1xor1

ovvio, parlo di stazioni Weller nere di qualche anno fa, che al momento staziona a casa mia con due stili.

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E quindi uscimmo a riveder le stelle. 
Erano cinque: mi toccai le palle. [Paolo Pellegrino]
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Herik

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