R lampada accesa

Gab ha scritto:

Senza rendertene conto, hai posto una domanda *di fisica* in un NG di elettronica, dove le conoscenze di fisica sono scarsine.

frequenti.

riservata a pochi eletti :-)

Invece quasi sempre le risposte non sono soddisfacenti o non colgono il punto. Qualche rara volta io intervengo, ma non sempre ce la faccio, anche

Per es. su questo thread ho contato 18 post, 5 soltanto oggi.

Leggi quello che rispondo ad apx, e capirai meglio che cosa intendo.

Archaeopteryx ha scritto:

Conta quello che hai scritto, ma molto altro. Per es., nessuno ha tenuto conto che un filamento di lampadina *non ha*

all'interno dell'elica, dove la superf. del filo "vede meno" l'esterno,

Senza contare che ci sono (o almeno, c'erano) filamenti "a doppia

avvolto a elica. Ti ci voglio vedere, a fare un qualsiasi calcolo!

che in qualche caso la potenza irraggiata invece di seguire la legge di Stefan (P prop. T^4) va piuttosto come T^5.

cosa dice la legge di Ohm.

di Ohm! La *vera* legge di Ohm dice che in un conduttore metallico la d.d.p.

*proporzionale* alla corrente.

ossia tenendo rapporto costante.

scrive la legge V=RI.

Invece qui tutti hanno usato V=RI in modo banale: se conosco V e I, niente mi vieta di calcolare V/I, V*I, e magari V^I, V*I^3... Di tutte le cose che ho scritto, solo V*I ha un significato sicuro e

continua: in alternata le cose si complicano, e con altre forme d'onda

Quanto a V/I, nessuna legge della Repubblica proibisce di chiamarla

legge fisica. Esistono componenti /lineari/, in cui la *vera* legge di Ohm vale (a

lineari) in cui non vale.

differenziale dV/dI.

Quanto ai fili caldi, ci vuol poco (mi pare) a fare il calcoletto V/I per la lampadina accesa, magari usando i dati di targa, senza fare misure (gli 800 ohm circa del caso in discussione). Poi niente vieta di prendere un ohmmetro e misurare la resistenza "a freddo": lo strumento ce l'hai, fai la prova. Troverai un valore almeno 4 o 5 volte minore.

--
Elio Fabri
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Elio Fabri
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"Gab" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@mid.individual.net...

pare sia proprio lineare:

formatting link

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alfio

"alfio" ha scritto nel messaggio news:pg6ij7$1nm4$ snipped-for-privacy@gioia.aioe.org...

ehmm, rispetto alla temperatura! :-(

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alfio

Il 17/06/2018 23:08, alfio ha scritto:

grazie per il link interessante

Reply to
Gab

Il 17/06/2018 23.07, alfio ha scritto:

La relazione di cui al link sarebbe corretta solo

subite dal filamento della lampadina, v. ad es.:

formatting link

in particolare la formula tratta dal CRC; a temperature dell'ordine di 3000 K (temperatura a regime del filamento)

stesso ordine di grandezza di quello in T.

Nota: a rigore la relazione "lineare" di cui al primo link si dovrebbe piuttosto chiamare "affine" o "lineare affine": in matematica una relazione tra 2 grandezze x e y si dice lineare se il loro rapporto

Ciao

--
Giorgio Bibbiani 
(mail non letta)
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Giorgio Bibbiani

...snip...

Curiosita', come e' fatto lo strumento che misura la "resistenza" ?

E perche' non misurare la resistenza direttamente a caldo ? (vedi domanda precedente ...)

Ovvio, se la resistenza dipende dalla T, sara' certamente un valore diverso.

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Roberto Deboni DMIsr

Uno strumento singolo non lo so, ma misurando DDP e

--

"Prima deve ordinare da bere" 

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"Prima deve ordinare da bere; senza spazi e minuscolo"
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Archaeopteryx

Quella dello spessore del filamento e' una questione interessante, perche' ha anche un risvolto sulla efficienza.

Durante la costruzione, esiste una certa incertezza, che, nel settore delle lampadine convenzionali, pare indipendente dal diametro (ovvero una precisione simile dei macchinari).

Per esempio, per una lampadina da 60W alimentata a 120 volt abbiamo circa 0,05 mm e per una lampadina da 230 volt circa

0,0136 (a parita' di lunghezza, e puo' scendere fino a 0,0076 mm per potenze minori).

Supponiamo che la incertezza dei macchinari di produzione di massa sia di +/- 0.001 mm, questo significa che dove il filamento e' piu' sottile, puo' scendere di diametro a:

120 V --> 0,050 - 0,001 = 0,049 230 V --> 0,014 - 0,001 = 0,013

Dato che il punto piu' sottile equivale ad un punto di cedimento, le caratteristiche di temperatura della lampadina saranno cacolate per ottenere almeno la durata desiderata nella ipotesi della minore sezione.

Sul valore nominale, l'incidenza delle strozzature vale:

120 V --> 0,049/0,050 = 98.0% 230 V --> 0,013/0,014 = 92.9%

percio', nel caso delle lampadine da 120V andiamo a sacrificare solo un 2% della teorica temperatura impostabile se il filamento fosse prodotto esattamente di 0,05 mm, e nel caso delle lampadine da 230V, tale perdita di temperatura sale ad oltre il 7%. La conseguenza e' che le lampadine da 230V operano ad una temperatura di filamento piu' bassa di quelle da

120V e quindi con una minore efficienza.

Il risultato e' che la lampadine americana da 60 watt emette fino ad 850 lumen, mentre quelle europee da

60 watt arrivano solo a 730 lumen.

Questo aspetto e' anche al ragione per cui le lampadine alogene alimentate a 12 volt, nonostante la seccatura di un trasformatore, abbiano potuto prosperare nonostante la concorrenza delle lampadine alogene da

230 volt, che noterete sono normalmente utilizzate solo per potenze superiore ai 100 watt. La ragione e' che una lampadina alogena da 20 watt richiede un filamento talmente sottile, alle temperature tipiche di funzionamento di una lampadina alogena, che la sua durata scenderebbe in modo indesiderato e diventerebbe sensibile anche ad urti molto lievi.
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Roberto Deboni DMIsr

Il funzionamento degli ohmetri convenzionali si basa su una misura di corrente su una rete di resistenze che ci permette di ottenere una lettura diretta in ohm (indicata sulla scala dell'amperometro) senza fare calcoli. Ma alla fine si tratta di una lettura di corrente e quindi si tratta solo di costruire un circuito che ci permetta di misurare la corrente che percorre il filamento ... e fare un semplice calcolo.

PS: e' vero che un filamento a spirale presenta anche una sua induttanza, ma a 50 Hz siamo intorno ai microhenry ... insomma, e' come dire che misuro 1 invece di 0,99999 reali.

Reply to
Roberto Deboni DMIsr

...snip...

Intendevo per "potenze maggiori", ma dato che cosi' varia la T, la cosa si complica.

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Roberto Deboni DMIsr

Il 18/06/2018 17.52, Archaeopteryx ha scritto:

Il rapporto tra la tensione applicata alla lampadina e la corrente che la attraversa, alla data temperatura T,

"tangente", anche se ovviamente R coincide con la resistenza differenziale (o "tangente") alla temperatura T.

metodo indicato sopra.

Ciao

--
Giorgio Bibbiani 
(mail non letta)
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Giorgio Bibbiani

Grazie Deboni, belle info. Ho notato che le lampade a incandescenza da molti W (250) durano molto

provato sulla mia pelle, anzi sul mio portafoglio, e sempre per esperienza personale valuto la durata di una lampada de 250 W di circa

10 volte quella da 100 W.- E' sempre una questione di diametro di

Ciao Gab

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Gab

In effetti alzo le mani :D

aspetterei? Potrebbe esistere una spiegazione a me comprensibile?

E poi l'effetto della superficie del filo che "vede" collocazione dei corpi irradianti differenti non mi

fuori questione. Credo che il tutto si possa modellare con

capire se vale la pena. Per i numeri di produzione di lampadine avrebbe potuto essere conveniente un tempo; oggi mi pare non se ne facciano tante.

ciao!

Apx

Reply to
Archaeopteryx

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