Quando e' consigliabile NON collegare centrale presa 220V alla terra?

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Pagina 25 How to connect the output neutral to ground...

La domanda e': quando e' consigliabile/utile/obbligatorio collegare il centrale del cavo uscita alla terra? Anzi sarebbe meglio dire l'inverso: ci sono casi in cui e' consigliabile non collegare il centrale della spina uscita, al cavo di terra? Ciao e grazie RobertoA

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RobertoA
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Il 28/02/2017 06.32, RobertoA ha scritto:

Quando ronza la chitarra...

:P

sandro

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sandro
:

Quale "centrale del cavo di uscita" e quale "spina uscita"? Non sono quei d ue fili rosso e nero?

Diciamo che e' solo funzione delle Tue necessita'.

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ferrando

RobertoA ha scritto:

funzionare, se metti un buon gruppo di continuita , l'uscita ti viene fornita tramite un trasformatore senza il collegamento del neutro alla terra, in modo da poter gestire la necessita di avere l'uscita completamente indipendente dalla terra, come se fosse un trasformatore di isolamento.

Nei gruppi che ho visto , la terra di uscita era sempre in comune con la terra di ingresso , ma il neutro non era collegato a terra .

Spero di essermi spiegato...

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Saluti 




Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono. 

Jan-Paul Sartre
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QuelloGrosso

Il 28/02/2017 10:36, snipped-for-privacy@libero.it ha scritto:

Il rosso-nero sono gli ingressi dell'inverter In uscita c'e' una classica schuko Uscita che optionalmente puo' avere uno dei due fili collegati alla terra passata all'inverter come cavo da collegare direttamente alla carcassa metallica inverter Che vor di' funzione delle mie necessita'? Sto neutro in uscita e' meglio collegarlo alla terra oppure no? E se la risposta fosse SI, esiste qualche caso dove conviene avere l'uscita (parlo dei due poli sulla presa schuco) isolata dalla terra?

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RobertoA

Il 28/02/2017 11:13, QuelloGrosso ha scritto:

Si, ho sballiatto, si parlava di uno dei due poli della presa in uscita, non del centrale Ma in quali casi puo' essere utile NON collegare il neutro uscita alla terra?

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RobertoA

RobertoA ha scritto:

Sarebbero gli stessi casi di utilizzo di un trasformatore di di isolamento, per esempio se devi fare misure su dei circuiti alimentati diretti, senza trasformatore dalla 220 , appena la massa della sonda dell'oscilloscopio ti salta il differenziale , allora hai tre possibilita :

1 - ( facile ma pericolosa ) si scollega la terra dall'ascilloscopio e si fanno le misure stando attenti a non toccare la carcassa dell'oscilloscopio con le mani , pena prendere la scossa e far saltare il differenziale. 2 - ( facile e sicuro, ma serve un oscilloscopio che te lo faccia fare ) fare le misure usando due canali sommati in differenziale. 3 - ( facile, sicuro, ma piu costoso ) usare un trasformatore di isolamento, possibilmente con schermo elettrostatico tra primario e secondario collegato alla Terra ) che alimenta il tuo circuito sotto misura, normalmente ti dovrai preoccupare solo del valore delle tensioni che andrai a misurare , come in tutti gli altri 2 casi.

il voler mettere un differenziale all'uscita del gruppo di continuita, se manca la connessione del neutro alla Terra , il differenziale non vedrebbe le dispersioni verso massa e non scatterebbe.

Comunque non mi fiderei di un gruppo di continuita per isolarmi dal 220.

Nelle applicazioni medicali si usano i trasformatori di isolamento per tutte le apparecchiature che devono lavorare in camera operatoria in contattop con il pazionete , le regole somo molto restrittive sulle correnti di dispersione verso terra.

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Saluti 




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Jan-Paul Sartre
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QuelloGrosso

QuelloGrosso ha scritto:

Leggesi

Scusate altri errori, ho scritto do corsa e riletto male ...

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Saluti 




Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono. 

Jan-Paul Sartre
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QuelloGrosso

"RobertoA" ha scritto nel messaggio news:o95uhg$eus$ snipped-for-privacy@virtdiesel.mng.cu.mi.it...

quello che intendevo per "installazione fissa" era: cio' che viene alimentato dall'inverter e' un impianto cablato in canalina/tubo, che non viene mai scollegato dall'inverter. al contrario di un uso "volante" in cui il carico dell'inverter e' un oggetto portatile, non e' sempre connesso all'inverter e/o non e' sempre lo stesso.

se quello che vuoi fare e' alimentare un impianto a 220V cablato fisso sulla barca, io metterei il neutro a "terra" (il telaio metallico della barca), e il differenziale 10mA all'uscita dell'inverter.

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alfio

E se la barca e' in vetroresina? :-)

Si potrebbe buttare a mare un cordino di rame con in fondo una puntazza da a strascicare sul fondale :-D

mandi

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zio bapu

zio bapu wrote in news: snipped-for-privacy@googlegroups.com:

Ci sei andato vicino ;-)

Ci sono le apposite piastre (porose) di messa a terra:

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Ciao, AleX

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AleX

"zio bapu" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@googlegroups.com...

tornado seri, se fosse completamente in materiale isolante, non servirebbe l'impianto di terra, in quanto non potresti prendere la scossa toccando uno solo dei conduttori

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alfio

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