Misurare velocita' del vento con microfono

Come da oggetto, dato che molti anni or sono un amico mi accenno' che aveva fatto un rilevatore usando un microfono (electret) e mi sembra una piccola asta saldata al centro del foro della capsula e che adesso vorrei fare delle prove per riuscire anch'io in questa impresa, qualcuno e' in grado di darmi qualche dritta per iniziare a sperimentare? Devo lavorare sulla risonanza (come???) oppure sulla coppia determinata dal vento che spinge l'asta, oppure ... In questo momento mi e' venuta l'idea che potrei vedere se e' possibile misurare la variazione di pressione tramite una capsula piezoelettrica con una piccola asta saldata; la pressione genera una tensione che, benche' ad alta impedenza, e' misurabile... ciao Angelo

P.S. Naturalmente, non sono in grado di contattare il vecchio amico!

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Deh!
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Ma il vecchio encoder fa proprio schifo? :) E' molto più preciso e costa meno, specie per basse velocità del vento!

Ciao CG

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CG Audio Laboratories

Il 30/09/2011 14.31, CG Audio Laboratories ha scritto:

L'encoder richiede meccanismi che introducono attrito... Ho rinvenuto nel mucchio della roba lasciata da parte, il rotore dell'anemometro in Kit della Gpe e volevo ripristinarlo. Il problema e' pero' che deve essere tarato e devono essere regolati i giochi (anche se ho montato due cuscinetti), le tolleranze sono abbastanza ristrette. Usando la capsula microfonica non avrei bisogno di tarature dinamiche ne' meccaniche. ciao, grazie per la risposta Angelo

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Deh!

nto!

Coma fai a misurare una "pressione del vento" costante sulla menbrana del microfono?

Saluti e LVDT.

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Tomaso Ferrando

Incrementale o assoluto?

Saluti e ruote foniche.

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Tomaso Ferrando

E appoggiare la capsula a un cuscinetto? Dovresti ascoltare la frequenza a cui gira l'alberino, o no?

mandi

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zio bapu

E se cigola?

- "Senti come tira!"

- "Sara' forse il vento?"

Saluti e trombe d'aria.

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Tomaso Ferrando

Il 30/09/2011 16.52, Tomaso Ferrando ha scritto:

Se ne fossi stato in grado, certamente l'avrei gia' fatto e non avrei chiesto lumi; rimane comunque il fatto che il buon vecchio Luigi non doveva avere questo problema, visto che aveva realizzato il sensore e funzionava! Da prove molto veloci fatte personalmente un po' di tempo fa, spinto da un 3ad di questo ng, una capsula piezo, sottoposta a pressione, genera una ddp; se posso mettere in relazione la pressione del vento con la ddp rilevata, mi basta rilevare (caricare) il circuito ogni tot mSec. ed ho fatto. Il microfono electret si chiama anche "a condensatore", tutto sta che il condensatore si carichi anche a pressione costante ed e' qui che credo caschi l'asino! Considerando pero' che l'asino ha ben quattro robuste zampe... ci sta anche che rimanga in piedi Angelo

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Deh!

Probabile, ma e' altrettanto probabile che serva qualcosa di contorno che "stabilizzi" la pressione per non generare del "rumore" centrato sulla pressione.

Sempre che non valga la pena di misurare i giri di qualcosa che, se fatto bene, non ha poi quelle perdite per attrito...

Saluti e Pitot.

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Tomaso Ferrando

Penso che la misura con il microfono sia estremamente inaccurata. Come ti ha detto T.F. , metti che ci sia qualche rumore di fondo (volatili, aerei, traffico, ecc.), la misura diventa falsata e di parecchio.

Esistono metodi per fare gli anemometri ad encoder in modo estremamente esente da attriti, come per esempio alberini su cuscinetti. Una volta ne vidi uno che funzionava "rovesciato", ed il cuscinetto era formato da un disco solidale con l'albero e delle sfere cilindriche

Ciao CG

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CG Audio Laboratories

Da sperare che il microfono non sia usato in maniera "canonica" e misurare l'intensita' del vento in base al "rumore"!

Ma cosa "codifica" un encoder usato come una ruota fonica?

Saluti totalizzati.

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Tomaso Ferrando

Il numero di giri del rotore nell'unita' di tempo, che altro?

La ruota fonica (volgare dischetto traforato in bachelite) e coassiale alle coppette dell'anemometro. Ogni giro del rotore produce una decina di impulsi attraverso la ruota traforata.

Poi assumi che il rotore a coppette giri nel flusso d'aria senza perdite, in modo che la velocita' periferica del rotore sia la stessa della velocita' della corrente fluida e, conoscendo il raggio del rotore, tracci la calibrabrazione teorica fra gli impulsi nel tempo e la velocita' periferica del rotore.

Poi metti empiricamente fuori l'accrocco fuori dal finestrino dell'auto per vedere se grossomodo corrisponde al tachimetro o al GPS.

Infine butti tutto via, dato che i cuscinetti dell'alberino del kit GPE sono impataccati di olio che sara' stato fluido negli anni '80, ma adesso sono una morchia gommosa. Anche sulle tolleranze fra alberino (una barretta filettata 5MA), cuscinetti, rotore e ruota fonica ci sarebbe da dire, ma spero che il puntigliosissimo Ferrando si possa per ora accontentare.

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Giacobino da Tradate

Usualmente uno spostamento o una posizione, ma quello che conta e' il principio...

Perche' bachelite? Anche d'acciaio e con i denti!

Magari a quello attorno a cui girano...

Impulsi di che cosa? E poi perche' una decina?

Basterebbe farlo girare nel vuoto!

Ma non basta fere un pio di operazioni? Serve un righello?

Piu' che empiricamente, bisogna mettercelo realmente!

Piu' sicuro l'autovelox: hai anche la registrazione della misura!

WD-40...

Sei stato perfetto ed indispensabile!

Saluti lineari e viscosi.

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Tomaso Ferrando

perchè la ruota fonica del kit GPE di cui stiamo parlando e' un C.S. in bachelite :-)

la ruota forata gira fra le due espansioni in un sensore ottico e intercetta oppure lascia passare un fascio di luce. L'alternanza passa / non passa produce impulsi.

Il famoso anemometro aneroide.

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Giacobino da Tradate

Il 29/09/2011 22.21, Deh! ha scritto:

io userei un sistema "chopper" meccanico. :-?

un tubo di pitot messo in rotazione dal vento, con una girante qualsiasi; il segnale del microfono e' accoppiato AC, il segnale utile e' il valore piccopicco (pressione dinamica meno pressione statica); tutti gli offset sono annullati, gli attriti non hanno importanza, la frequenza non ha importanza, basta che gira. :-O

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saluti
  lowcost
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lowcost

Credo che il nome "encoder" venga fuori dal fatto che si basa su una ruota forellata, come i sistemi con serratura codificata (encoded)... In effetti qualcosa si codifica, perchè per tirar fuori velocità e direzione vanno fatte delle considerazioni (quale dei 2 bit arriva per primo)

Ciao CG

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CG Audio Laboratories

Per avere velocita' sempre "positive" e/o compensare lo spostamento del Nord magnetico?

Saluti giroscopici.

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Tomaso Ferrando

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